Il tema del concorso consiste in un progetto di integrazione con una preesistenza architettonica particolarmente aulica, generatasi dalla giustapposizione di interventi di epoche differenti, ciascuno dei quali con un proprio carattere stilistico ed una propria concezione urbana del complesso. Il primo, il complesso originale di epoca fascista, era aperto verso la città alla quale si proponeva con una piazza definita dal corpo ad L e dalla torre. Il successivo intervento degli anni novanta, dall’elevata qualità architettonica e tecnologica, si pone come progetto di riorganizzazione spazio-funzionale dei volumi attraverso un sistema di ripetizioni e aggiunte con le quali si articola uno spazio interno particolarmente qualificato includente il volume dell’Auditorium. In questa composizione si genera, però uno spazio “residuale”, in corrispondenza dell’accesso carrabile, poco caratterizzato architettonicamente, dalla geometria complessa e posto in relazione diretta con un contesto urbano non particolarmente qualificato. In questo spazio è previsto il nuovo ampliamento.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
IL PROGETTO–ASPETTI URBANISTICI E QUALITÀ ARCHITETTONICA Il progetto proposto parte dalle precedenti considerazioni e dalla forma e natura particolarmente difficile dell’area messa a disposizione dalla committenza. Il nuovo ampliamento deve necessariamente colloquiare con il complesso preesistente ma deve essere anche capace di generare a sua volta nuove relazioni di tipo urbano con il contesto. Un intervento, insomma, rispettoso ma non sottomesso, capace di articolare una nuova identità senza alterare o eclissare quanto già presente. Forma e posizione del nuovo corpo di fabbrica e del relativo patio interrato, quindi, sono direttamente consequenziali a tali premesse. Così, la scelta di posizionare il nuovo corpo ortogonalmente all’edificio dei Klaus Kada oltre a preservare l’irraggiamento dei locali in esso contenuti, intende generare un nuovo sistema di spazi esterni, due cortili, ciascuno dei quali con una propria identità: il cortile dell’Auditorium, in cui il manufatto monumentale assume una posizione centrale che ne evidenzia la natura simbolica, e un nuovo spazio, il cortile della ricerca, luogo centrale del nuovo nucleo aggiunto. Tale spazio è caratterizzato dalla presenza del patio interrato, su due livelli, che impone una nuova centralità. Lo scopo è proprio quello di evitare la marginalizzazione della parte dell’edificio di Klaus Kada che sarebbe rimasta al di là della cesura imposta dalla nuova struttura. Il preesistente edificio di Kada e la nuova stecca costituiscono le cortine di una nuova vera e propria piazza. La nuova struttura presenta dimensioni proporzionate ai volumi preesistenti, in quanto, come vedremo successivamente, parte delle funzioni sono state appositamente allocate nei piani interrati. Dal punto di vista della composizione di facciata si prevede un sistema di facciata dinamica adattiva costituita da pannelli composti da lastre di vetro e moduli di frittaggio, necessari a filtrare i raggi del sole a seconda delle necessità. Questo sistema di facciata genera una vera e propria cortina dinamica, dall’aspetto mutevole a seconda della posizione del sole. Essa, inoltre, riflettendo gli edifici al contorno consente una maggiore integrazione dal punto di vista estetico. La facciata dinamica adattiva consente l’illuminazione e la ventilazione naturale dei locali distribuiti nella stecca fuori terra, il cui orientamento est-ovest è ottimale, mentre locali interrati prendono luce ed aria dal patio di dimensioni 10×10mt. Il sistema di percorsi e di accessi è ben organizzato. Due corpi scale ed un ascensore disposti agli estremi del nuovo edificio, consentono i collegamenti verticali dall’area garage (disposta al solo primo livello interrato sul lato est dell’intervento, in adiacenza con l’Auditorium) con il resto dell’edificio. Si prevede anche la possibilità di accedere direttamente dal piano terra per un più diretto collegamento con l’Auditorium e le altre funzioni esistenti. Così come richiesto dal disciplinare, inoltre, è previsto un collegamento diretto con il preesistente edificio di Klaus Kada, tramite un “passaggio ponte” che, sacrificando lo spazio di un ufficio, connette i piani secondi dei due edifici.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
IL PROGETTO–ASPETTI FUNZIONALI Il nuovo edificio è composto da una stecca a base rettangolare di 12.65×28.30 m che si sviluppa per 4 livelli fuori terra e due interrati, a cui si affianca un volume interrato i cui locali si affacciano sul patio di 10×10 m. Il preesistente volume dei locali tecnici posto sul margine occidentale del lotto è stato rimosso e le funzioni in esso contenute sono state allocate in appositi locali posti al piano interrato (locali contatori). Dal punto di vista funzionale l’organizzazione degli spazi è stata impostata su criteri di semplicità e facilità di orientamento. Ciascuno del quattro livelli fuori terra contiene un blocco funzionale di 10 uffici da 14.50 mq, una sala riunioni, una sala incontro entrambe da 20 mq, un cucinino e i locali depositi e fotocopiatrici. Al piano terra il locale cucinino, essendo luogo di relax, è stato concepito come spazio con ampia visuale sul volume dell’auditorium. La permeabilità visiva è totale sui lati lunghi. Il quinto blocco funzionale degli uffici è stato, invece, predisposto al primo livello interrato, luogo altamente qualificato dalla presenza del giardino inserito nella “corte della ricerca”. A questo livello sono stati allocati anche vani tecnici e depositi, oltre il garage, la cui posizione è esterna al perimetro della stecca fuori terra, traslata verso il volume dell’Auditorium rispetto al quale si è inteso mantenere una distanza di circa 4.00 m per ragioni statiche. Tale arretramento ha indotto a restringere la superficie prevista per i garage a 420 mq contro i 523 mq previsti da programma, a parità di posti auto (20 posti auto). Ad ogni modo, la verifica volumetrica, è stata fatta conteggiando entrambe le possibilità. Questo nel caso in cui si intenda, in fase esecutiva, allargare il garage per portarlo alle dimensioni previste dal programma, provvedendo, ovviamente, a mettere in sicurezza il fabbricato preesistente. Dal garage, tramite due passaggi, si accede ai due blocchi scale disposti in corrispondenza dei lati corti della stecca, attraverso i quali è possibile raggiungere tutti gli altri piani. Il secondo piano interrato, invece è destinato ai laboratori, con le sale riunioni e d’incontro, depositi e vani tecnici. Un ulteriore accesso è previsto al secondo piano fuori terra, dove un passaggio ponte di collegamento con l’edificio di Klaus Kada, permette l’accesso diretto dall’ingresso principale del complesso. Tutte le funzioni previste dal programma sono state predisposte e sono stati rispettati dimensionamenti ed indicazioni della committenza.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.
© Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero) . Published on October 03, 2014.