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CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO - Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP

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Il tema del concorso consiste in un progetto di integrazione con una preesistenza architettonica particolarmente aulica, generatasi dalla giustapposizione di interventi di epoche differenti, ciascuno dei quali con un proprio carattere stilistico ed una propria concezione urbana del complesso. Il primo, il complesso originale di epoca fascista, era aperto verso la città alla quale si proponeva con una piazza definita dal corpo ad L e dalla torre. Il successivo intervento degli anni novanta, dall’elevata qualità architettonica e tecnologica, si pone come progetto di riorganizzazione spazio-funzionale dei volumi attraverso un sistema di ripetizioni e aggiunte con le quali si articola uno spazio interno particolarmente qualificato includente il volume dell’Auditorium. In questa composizione si genera, però uno spazio “residuale”, in corrispondenza dell’accesso carrabile, poco caratterizzato architettonicamente, dalla geometria complessa e posto in relazione diretta con un contesto urbano non particolarmente qualificato. In questo spazio è previsto il nuovo ampliamento.

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

IL PROGETTOASPETTI URBANISTICI E QUALITÀ ARCHITETTONICA Il progetto proposto parte dalle precedenti considerazioni e dalla forma e natura particolarmente difficile dell’area messa a disposizione dalla committenza. Il nuovo ampliamento deve necessariamente colloquiare con il complesso preesistente ma deve essere anche capace di generare a sua volta nuove relazioni di tipo urbano con il contesto. Un intervento, insomma, rispettoso ma non sottomesso, capace di articolare una nuova identità senza alterare o eclissare quanto già presente. Forma e posizione del nuovo corpo di fabbrica e del relativo patio interrato, quindi, sono direttamente consequenziali a tali premesse. Così, la scelta di posizionare il nuovo corpo ortogonalmente all’edificio dei Klaus Kada oltre a preservare l’irraggiamento dei locali in esso contenuti, intende generare un nuovo sistema di spazi esterni, due cortili, ciascuno dei quali con una propria identità: il cortile dell’Auditorium, in cui il manufatto monumentale assume una posizione centrale che ne evidenzia la natura simbolica, e un nuovo spazio, il cortile della ricerca, luogo centrale del nuovo nucleo aggiunto. Tale spazio è caratterizzato dalla presenza del patio interrato, su due livelli, che impone una nuova centralità. Lo scopo è proprio quello di evitare la marginalizzazione della parte dell’edificio di Klaus Kada che sarebbe rimasta al di là della cesura imposta dalla nuova struttura. Il preesistente edificio di Kada e la nuova stecca costituiscono le cortine di una nuova vera e propria piazza. La nuova struttura presenta dimensioni proporzionate ai volumi preesistenti, in quanto, come vedremo successivamente, parte delle funzioni sono state appositamente allocate nei piani interrati. Dal punto di vista della composizione di facciata si prevede un sistema di facciata dinamica adattiva costituita da pannelli composti da lastre di vetro e moduli di frittaggio, necessari a filtrare i raggi del sole a seconda delle necessità. Questo sistema di facciata genera una vera e propria cortina dinamica, dall’aspetto mutevole a seconda della posizione del sole. Essa, inoltre, riflettendo gli edifici al contorno consente una maggiore integrazione dal punto di vista estetico. La facciata dinamica adattiva consente l’illuminazione e la ventilazione naturale dei locali distribuiti nella stecca fuori terra, il cui orientamento est-ovest è ottimale, mentre locali interrati prendono luce ed aria dal patio di dimensioni 10×10mt. Il sistema di percorsi e di accessi è ben organizzato. Due corpi scale ed un ascensore disposti agli estremi del nuovo edificio, consentono i collegamenti verticali dall’area garage (disposta al solo primo livello interrato sul lato est dell’intervento, in adiacenza con l’Auditorium) con il resto dell’edificio. Si prevede anche la possibilità di accedere direttamente dal piano terra per un più diretto collegamento con l’Auditorium e le altre funzioni esistenti. Così come richiesto dal disciplinare, inoltre, è previsto un collegamento diretto con il preesistente edificio di Klaus Kada, tramite un “passaggio ponte” che, sacrificando lo spazio di un ufficio, connette i piani secondi dei due edifici.

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

IL PROGETTOASPETTI FUNZIONALI Il nuovo edificio è composto da una stecca a base rettangolare di 12.65×28.30 m che si sviluppa per 4 livelli fuori terra e due interrati, a cui si affianca un volume interrato i cui locali si affacciano sul patio di 10×10 m. Il preesistente volume dei locali tecnici posto sul margine occidentale del lotto è stato rimosso e le funzioni in esso contenute sono state allocate in appositi locali posti al piano interrato (locali contatori). Dal punto di vista funzionale l’organizzazione degli spazi è stata impostata su criteri di semplicità e facilità di orientamento. Ciascuno del quattro livelli fuori terra contiene un blocco funzionale di 10 uffici da 14.50 mq, una sala riunioni, una sala incontro entrambe da 20 mq, un cucinino e i locali depositi e fotocopiatrici. Al piano terra il locale cucinino, essendo luogo di relax, è stato concepito come spazio con ampia visuale sul volume dell’auditorium. La permeabilità visiva è totale sui lati lunghi. Il quinto blocco funzionale degli uffici è stato, invece, predisposto al primo livello interrato, luogo altamente qualificato dalla presenza del giardino inserito nella “corte della ricerca”. A questo livello sono stati allocati anche vani tecnici e depositi, oltre il garage, la cui posizione è esterna al perimetro della stecca fuori terra, traslata verso il volume dell’Auditorium rispetto al quale si è inteso mantenere una distanza di circa 4.00 m per ragioni statiche. Tale arretramento ha indotto a restringere la superficie prevista per i garage a 420 mq contro i 523 mq previsti da programma, a parità di posti auto (20 posti auto). Ad ogni modo, la verifica volumetrica, è stata fatta conteggiando entrambe le possibilità. Questo nel caso in cui si intenda, in fase esecutiva, allargare il garage per portarlo alle dimensioni previste dal programma, provvedendo, ovviamente, a mettere in sicurezza il fabbricato preesistente. Dal garage, tramite due passaggi, si accede ai due blocchi scale disposti in corrispondenza dei lati corti della stecca, attraverso i quali è possibile raggiungere tutti gli altri piani. Il secondo piano interrato, invece è destinato ai laboratori, con le sale riunioni e d’incontro, depositi e vani tecnici. Un ulteriore accesso è previsto al secondo piano fuori terra, dove un passaggio ponte di collegamento con l’edificio di Klaus Kada, permette l’accesso diretto dall’ingresso principale del complesso. Tutte le funzioni previste dal programma sono state predisposte e sono stati rispettati dimensionamenti ed indicazioni della committenza.

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO

Segmento a (alessia fratta giovanni palmiero massimiliano palmiero), Sulkin Marchissio SCP — CONCORSO DI PROGETTAZIONE AMPLIAMENTO EURAC - BOLZANO


Nuovo edificio polifunzionale - Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi

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Tra continuità e novità, collegare per ampliare L’intervento di progetto si pone nel segno della continuità con l’esistente, con cui intende dialogare in maniera armonica. Nel concepire il nuovo edificio si è cercato di tracciare un segno architettonico che fosse riconoscibile come nuovo e al contempo omogeneo con la sede che attualmente ospita l’SGR e ne rappresenta l’immagine identitaria. Per non stravolgere questo aspetto si sono dunque compiute scelte che all’esistente si accostassero tanto con discrezione che con decisione, attingendo alla palette di forme, linee, geometrie, materiali e colori già impiegati, per miscelarli in maniera inattesa a creare esiti differenti. La ricerca di continuità perseguita ad un livello formale-estetico, armonizzando texture e cromatismi a quelli del corpus attuale, si estende anche ad un livello materiale-fisico, per consentire il collegamento funzionale con l’edificio esistente.

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

via Chiabrera

AZIONI– Il collegamento del nuovo volume a quello esistente, garantito al piano terra dal portico già in uso, ai piani superiori è assicurato dalla forza del metallo: le travi della struttura in acciaio si protendono aeree dal vecchio corpo per reggere il nuovo e, come un ponte, collegare l’uno all’altro. - A colmare i vuoti individuati e, quasi con digitazioni, a dilatarsi estendendosi alla globalità dell’intervento per renderlo unitario, è la trasparenza acquea del vetro. Un ampio volume vetrato sostanzia l’anima del nuovo edificio e al contempo lo rende visibile –dunque permeabile- alla città. Ad accentuare il senso di unitarietà dell’intervento, la trasparenza del vetro “si propaga” al museo dell’energia collocato nell’area verde esterna; - Un corpo in laterizio, che rappresenta la facies dell’edificio su tre lati, gli garantisce solidità quasi a volerlo “radicare” alla città e al contesto in cui sorge. In una sorta di armoniosa compenetrazione ed equilibrio degli opposti, tuttavia, la terrea compattezza del mattone viene bilanciata dalla vegetazione di un tetto giardino che raffresca l’edificio e offre ai visitatori una gradevole panoramica sulla città e sul mare. - Un rivestimento in laminato rosso che evoca il fuoco, infine, espande la facciata dell’edificio e ne accende i prospetti, conferendo all’intervento calore e dinamismo, e, grazie ad un segno marcato, un’immediata riconoscibilità.

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Concept - i quattro elementi

FUNZIONI, ORGANIZZAZIONE E DISTRIBUZIONE– L’organizzazione e il layout dell’edificio rispondono ad un criterio distributivo che distingue le aree vivibili da quelle connettive e di servizio, e le differenzia associando loro texture e materiali differenti. Si è scelto quindi di collocare le prime funzioni nei volumi opachi (laterizio e laminato rosso) e le seconde nelle parti in vetro, riservando invece all’acciaio funzioni strutturali. Un’ulteriore differenziazione distribuisce la zona ricettiva e di ristoro (hotel, ristorante e centro benessere) nell’edificio dal rivestimento in laminato rosso, che con le sue grandi aperture garantisce il necessario apporto di luce a tali funzioni; al contrario, la compattezza del volume in laterizio ben si presta ad accogliere le sale conferenze, distribuite sui tre livelli in cui tale volume si sviluppa. Nella distribuzione degli ambienti si sono perseguiti due macro-obiettivi: - consentire la separazione dei flussi di utenti che accedono a funzioni diverse - assicurare il collegamento tra le nuove funzioni e quelle esistenti. I due blocchi in cui l’edificio risulta distinto, quello rosso e quello in laterizio, possono pertanto funzionare in maniera indipendente l’uno dall’altro, essendo strutturati intorno a vani scale differenti, ma possono anche interagire in caso di particolari necessità (ad esempio per consentire ai congressisti l’accesso al ristorante o ad altri servizi). Per una piena integrazione dell’edificio di progetto con l’esistente le nuove sale conferenze sono collegate in quota alle altre sale del piano primo (Energia ed Acqua), mentre il nuovo ristorante è il diretto prolungamento dell’esistente ristorante Quartopiano. Le sale conferenze si distribuiscono tra il piano terra ed il secondo piano, mentre l’hotel, concepito primariamente – ma non esclusivamente- ad uso dell’attività congressuale si articola su tre piani. Nell’area verde esterna si sono previsti uno spazio eventi, un museo che senza soluzione di continuità si estende nella medesima area verde come parco tematico dedicato all’energia; si è infine riorganizzato il parcheggio di piazzale Chiabrera, distinguendovi zone ad uso pubblico e privato e di parcheggio interrato collegato a quello sottostante l’edificio. L’organizzazione del parcheggio ha tenuto conto delle alberature esistenti per preservarle il più possibile, ad eccezione di quelle la cui demolizione è richiesta ai lavori per il parcheggio interrato, con cui quello esterno è collegato mediante uno specifico accesso. Per non creare interferenze con il flusso del Trasporto Rapido Costiero, il layout del parcheggio esterno ha previsto una corsia riservata e un’area di manovra TRC.

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Distributivo

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Pianta Piano Terra

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Hall

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Pianta Piano Primo

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Sala Luce

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Suite

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Solarium

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Ampliamento Ristorante Quartopiano

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

SPA - Sala Fitness

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Riorganizzazione layout Sede attuale

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Vista Sud Est

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Parco Tematico e Museo dell'Energia

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Pianta Piano Secondo

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Pianta Piano Terzo

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Pianta Piano Quarto

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Planimetria Sede e Ampliamento

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Prospetto lato via Chiabrera

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Sezione_AA'

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Prospetto Sud Est

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Sezione_BB'

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Prospetto Nord Est - Sezioni_CC'-DD'

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Spaccato Sud Ovest

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Spaccato Nord Est

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Parco Tematico e Museo dell'Energia

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Museo dell'Energia

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Analisi Energetica

Luca Farinelli, Maria Chiara Santi, Michele Filippini, Giulio Cesare Ghermandi — Nuovo edificio polifunzionale

Planimetria area di intervento

Neugestaltung Wagramer Straße - Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur

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KONZEPTION& STRATEGIE Nur sehr selten ergibt sich die Gelegenheit, ein Teilgebiet von Wien so tiefgreifend umzugestalten und die Stadt von Grund auf erneut mit der Landschaft zu verbinden. Die Bebauung der Wiener Ringstraße, welche die ehemalige Stadtmauer ersetzte und Wien mit einem Kranz von prachtvollen, öffentlichen und privaten Gebäuden ausstattete, hat die städtische Entwicklung beträchtlich verbessert. Auf der anderen Seite ging dadurch aber auch ein gewisses Maß an Landschaft (Natur) verloren. In den letzten Jahrhunderten wurde die Natur immer weiter aus der Stadt gedrängt und ist heute teils gar nicht mehr vorhanden; gerade auch in Transdanubien. Die Donau, ihre Landschaft und Wien sind untrennbar miteinander verbunden. Wir meinen, dass die Neugestaltung der Wagramer Straße und des Czernetzplatzes eine große Chance darstellt, um der Stadt die Landschaft zurückzugeben. Das Umland der Großhauptstadt des ehemaligen österreichisch-ungarischen Kaiserreiches ist keine wilde, natürliche Landschaft, sondern eine Landschaft, die über Jahrhunderte hinweg vom Menschen bearbeitet und gestaltet wurde – eine anthropogene Landschaft, eine ‘Landscape of Man’. Das Mosaik von (Acker)Feldern aus unterschiedlichen Anpflanzungen und Farben, im Kontrast zur Großstadt, hat eine Vielzahl an großen Kunstschaffenden inspiriert. Diese Landschaft soll zukünftig weiter in die Stadt eindringen und auf dem neuen Boulevard der Wagramer Straße und am Czernetzplatz spürbar werden. Es entsteht eine erneute Verbindung von Urbanität und Natur. Die Vegetation der Stadt, die urbane Morphologie, wird eine Kontinuität mit der Umgebungslandschaft erhalten. Die Anordnung der Felder und Parzellen stimmt mit den Ackerfeldern des flachen Wiener Umlandes überein und stärkt dadurch die große städtische Achse der Wagramer Straße als neues, soziales und kommerzielles Zentrum sowie Ort der Begegnung von Kagran / Transdanubien. Die Übereinstimmung von Struktur und Morphologie, Proportion und Maßstäblichkeit mit der Genese des Gebietes verleiht dem Gestaltungsvorschlag eine gemeinschaftliche Stärke. Die Baumpflanzungen, welche die begrünten und befestigten Parzellen begleiten, fügen sich selbstverständlich in die ursprüngliche Donaulandschaft ein. Die im Projekt vorgeschlagenen Gestaltungsfelder (‘Parzellen’) werden von unterschiedlicher Materialität und Textur sein, die Grünparzellen werden mit pflegeleichten Stauden und Ziergräsern bepflanzt. Die unterschiedlichen Ausrichtungen überlappend, begleiten lineare Baumgruppen den Fußgänger entlang des neuen Boulevards und begrenzen zugleich Verweilbereiche, Wege vor Gebäuden, Schanigärten, Kinderspielbereiche oder temporäre Verkaufsflächen im Freien. In der Längsansicht sieht man wie die Gebäude zum Hintergrund / zur Kulisse der mehrschichtigen, linearen Baumbepflanzung werden. Am Czernetzplatz erlauben der breitere Querschnitt und die vorhandene Topographie die Ausgestaltung einer Landschaft von größerem Ausmaß. Es wird eine Anpassung des bestehenden Geländes durch Ausbildung von etwa 50cm hohen Geländeterrassen vorgeschlagen. Diese Terrassen begünstigen die Anordnung von ruhigem Kinder- bzw. Erwachsenen-Spiel und von Wasserelementen, die den Höhenunterschied nutzen. Auf diese Wiese wird der vorhandene Erdwall in die Parzellenstruktur des Gebietes eingebunden. Der Gestaltungsvorschlag beschränkt sich zwar auf den definierten Projekt-Perimeter. Die Ausbildung des öffentlichen Raumes im vorliegenden Projekt wird aber unbedingt im Zusammenspiel mit der multimodalen ÖV-Station Kagran und dem umliegenden Straßengeflecht von Kagran verstanden. Das urbane Leben, die sozialen Interaktionen ereignen und häufen sich, wenn eine kontinuierliche Beziehung zwischen Gebäuden und dem öffentlichen Raum besteht. Nach unserem Verständnis besteht das vorrangige Ziel der Stadtentwicklung darin, Kontinuität zu schaffen, um soziale Beziehungen und den Handel zu beleben. Die eigens entworfene, städtische Möblierung wird aufgrund ihrer einfachen Instandhaltung gut angenommen werden. Die Ausstattungselemente sind schlicht, langlebig, klassisch, einheitlich und freundlich. Die gleichen Eigenschaften sind für die ausgewählten Beleuchtungselemente zutreffend, welche die Vorgaben der europäischen Gesetzgebung für Lichtabstrahlung und Lichtverschmutzung beachten.

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

GESTALTUNG Ziel des Entwurfes ist die Neugestaltung des Stadtraumes mit einer attraktiven Wagramer Straße und einem Czernetz-Platz mit hoher Aufenthaltsqualität für die Stadtbewohner und -besucher. Verborgene Qualitäten und Sichtbeziehungen werden gestärkt, die Straße erhält ihre Bedeutung wieder. Die begleitenden Teilräume werden zu Stadträumen mit hoher Freiraumqualität aufgewertet (Czernetzplatz, Vor’platzln’ & Vorbereiche bei Standesamt, Hotel, Gastronomie etc.). Generell sind die neu zu gestaltende Bereich als robuster und vielseitig nutzbarer ‘Stadtboden’ (Gehsteig und erweiterte Gehsteigbereiche mit Aufenthalt) mit Grünqualität konzepiert. In der Siebeckstraße vor dem Standesamt ensteht ein gut dimensionierter Verweilbereich. Geht man auf der Wagramer Straße Richtung Norden schwingt die Gehlinie immer wieder leicht und der Gehsteig erweitert sich zu kleinen, gestalteten Vorplätzen vor den relevanten Erdgeschoßflächen (Hotel, Kleinhandel, Gastronomie, Wohngebäude). Der Czernetzplatz wird zu einem grünen Platz umgestaltet. Er wird eine wesentliche Aufwertung für das städtische Leben im Umfeld bringen. Neben offenen Platzflächen finden sich hier Bereiche für ruhiges Spiel Jung & Alt, Rasenflächen zum Relaxen und ein Wasserspiel. Durch den Entwurf erhält Kagran eine zeitgemäße Überarbeitung der Wagramer Straße, die aber die vorhandenen Strukturen respektiert. Die Qualitäten der Stadt bleiben erhalten bzw. werden zusätzlich hervorgehoben und inszeniert.

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

MATERIALITÄT Durch die Auswahl eines einheitlichen Belages (Betonwerkstein) für die Boulevardflächen entsteht ein homogen erlebbarer Stadtraum. Betonwerkstein als langlebiges Material schafft Identität und fügt sich gut in den städtischen Kontext ein. Es werden zwei verschiedene Formate (60×30, 60×60; sandfarben) mit griffiger Oberfläche verlegt. Für die Radwege und die Fahrspuren am Czernetzplatz wird Colorasphalt (beige) vorgeschlagen. Spezielle Bereiche wie wegbegleitendes Spiel, Schanigärten etc. folgen der Material-Farbpalette und werden in EPDM, Terraway bzw. wassergebundene Decke (jeweils in ockerfarben) ausgeführt.

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

MATERIALITÄT Durch die Auswahl eines einheitlichen Belages (Betonwerkstein) für die Boulevardflächen entsteht ein homogen erlebbarer Stadtraum. Betonwerkstein als langlebiges Material schafft Identität und fügt sich gut in den städtischen Kontext ein. Es werden zwei verschiedene Formate (60×30, 60×60; sandfarben) mit griffiger Oberfläche verlegt. Für die Radwege und die Fahrspuren am Czernetzplatz wird Colorasphalt (beige) vorgeschlagen. Spezielle Bereiche wie wegbegleitendes Spiel, Schanigärten etc. folgen der Material-Farbpalette und werden in EPDM, Terraway bzw. wassergebundene Decke (jeweils in ockerfarben) ausgeführt.

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

Arriola & Fiol , EGKK Landschaftsarchitektur — Neugestaltung Wagramer Straße

Neugestaltung Wagramer Straße - WES & Partner, Wolfgang Betz

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Stadträumliche Struktur Stadt-Raum-Konzept

Die Wagramer Straße – als „Lebens-Achse“– verbindet den Kagraner Platz mit der Alten Donau. Sie wird mit dem Czernetzplatz zur neuen Lebens-Achse Wagrams, sie wird die Lebensader werden. Daher legen wir größten Wert auf die klare strukturelle Ordnung des Stadtraumes über Linearität bzw. Raster von Baumpflanzungen. Die eindeutige Grundstruktur ist die Voraussetzung für die Vielfalt im Detail. So „führt“ die Linearität der Baumreihen entlang der Wagramer Straße zwischen Steigenteschgasse und Siebeckstraße, gleichzeitig dominiert das Baumraster den gesamten Straßenraum im Sinne der großen historischen Baumplätze. Geschnittene Heckenkörper erzeugen durch Addition ein ruhiges weites Heckenparterre, geben dem Raum Charakteristik und Atmosphäre, nehmen den Verkehr optisch und subjektiv zurück. Der Czernetzplatz und das Platzmotiv der Siebeckstraße sind konsequent in die Systematik der übergeordneten Baum- und Stadt-Raumstrukturen integriert.

WES & Partner, Wolfgang Betz — Neugestaltung Wagramer Straße

Sozialräumliche Konzeption

Rhythmus und Komposition der vorgeschlagenen Motive berücksichtigen konsequent – bieten daher in ihrer Vielfalt – qualitätvolle Aufenthaltsmöglichkeiten für unterschiedlichste Nutzergruppen: Einkaufende, Passanten, Besucher, Angestellte und Anwohner, Jugendliche und ältere Menschen. Durch die Verflechtungen und Überlagerungen der Motive sowie die Einbindung in den Gesamtraum entsteht ein positives Miteinander innerhalb des gesamten Wettbewerbsgebietes. Der Entwurf bietet konsequent behindertengerechte Räume und Elemente, er integriert auch das Thema Gender Mainstreaming.

WES & Partner, Wolfgang Betz — Neugestaltung Wagramer Straße

Die Planungsphilosophie – Die Story

„Chagaran“, der „Wogenrand der Donau“, wir inszenieren den genussvollen Spaziergang, auf dessen Weg am „Wogenrand“ man immer wieder kleine Kostbarkeiten findet, die die Sehnsucht angespült hat… und deren Fund das Herz lächeln lässt… So wird der Weg entlang der Siebeck-und der Wagramer Straße, weiter über die Plätze, zum „schönen Spaziergang“, zum Spaziergang über eine Flaniermeile, die immer wieder Bezug nimmt zur Donau, die Wassermotive, von Fontänen bis zum Wasserfilm und zu Trinkbrunnen bietet, die kostbar glänzende Elemente wie das spiegelnde Oval oder den offenen Ring entdecken lässt, und die immer wieder einlädt, zu Ruhe, zum Verweilen, denn all diese Orte zeigen ihre eigene Identität, ihre eigene Atmosphäre. Ob mit frei aufgestellten Sesseln oder integrierten Sitzmotiven. Der Weg ist kurzweilig, selbst die Entfernung zum Kagraner Platz wird aufgelöst. Neue Cafés und Restaurants beleben ergänzend. Das Motiv der Wogen wird abstrahiert und findet sich in der parallelen Liniengrafik des Belages und der wellenartigen Topografie der Rasenflächen am Czernetzplatz wieder Der öffentliche Raum wird durch diese Konzeption zum Ort der Begegnung. Er fördert das Miteinander. Bietet mit einem klaren ästhetischen Erscheinungsbild Sicherheit und Orientierung.

WES & Partner, Wolfgang Betz — Neugestaltung Wagramer Straße

Siebeckstraße

Geprägt durch fantastische große Platanen wird entlang der Siebeckstraße ein linearer Platz ausgebildet, es entsteht ein neuer Aufenthalts- und Flanierraum. Wünschenswert wäre die Organisation der Geschäfte hier nach außen. Bänke mit Rücken- und Armlehnen stehen wie selbstverständlich unter den Platanen. Vor dem Standesamt entfaltet sich ein charmanter Platz, der den idealen Rahmen für Hochzeitsgesellschaften bietet. Von der Fahrbahn abgeschirmt, bietet die Fontänenreihe vor einer geschnittenen Hecke eine Kulisse, die den Ort optisch und akustisch bereichert. Das Zentrum bleibt frei, locker aufgestellte Sessel laden zum Verweilen ein. Neue Gastronomie mit Schanigärten wären hier ebenfalls wünschenswert. Die Rampe erhält statt des Geländers eine Wandscheibe und wird in Materialität zum Teil des Platzes. Der Betonsockel der Brücke wird ebenfalls verkleidet. Südlich der Wagramer Straße verlängert der vorhandene Platz mit Brunnen und Skulptur das lineare Platzmotiv.

Wagramer Straße Bereich Donauzentrum

Bezogen auf die Raum- Struktur wird der gesamte Raum bis zur Südseite organisiert. Durch die Einbindung der Arkade entsteht ein sehr interessanter Raum, ein neues Innen und Außen. Die einzelne Baumreihe steht im Dialog mit den Säulen der Arkade. Im Übergang zur zweiten Baumreihe öffnet sich der Raum, hier liegt ein poetisches poliert glänzendes Oval, wie ein Schmuckstück, das zeitweise mit einem Wasserfilm überzogen ist, zeitweise als Sitzobjekt und Spielobjekt dient. Im Bereich der Haltestelle entsteht eine lineare Skulptur, die die Nutzer in die Kunst einbezieht. Die Anordnung von Einzelsesseln in Reihe erzeugt einen besonderen, spannungsvollen Ort. An dieser Stelle wird auch immer wieder Bezug genommen, sowohl auf die innere Struktur des Donauzentrums als auch auf die Raumachsen und den kleinen Platz zwischen Finanzamt und Polizei. Ein wegbegleitender Klang-Ort, der skulptural geformt, aus dem Boden wächst, eine Assoziation an die Uferlandschaft und die geologischen anstehenden Kiesterrassen darstellt, sucht die Neugier der Nutzer, ist Aufenthaltsort und dient als wegbegleitender Spielort. Auf dem weiteren Weg ein Trinkbrunnen, auf der gegenüberliegenden Straßenseite wird ein Ort für Kunst vorgeschlagen.

Czernetzplatz

Neues Zentrum. Platz und Park. Großzügig im Maßstab, charmant im Detail. Der zentrale Bereich zur Wagramer Straße nimmt die umliegenden Räume auf und wird so zu einem großen multifunktionalen Platz. Ein 4,50m breiter, polierter Ring schafft ein Zentrum, lässt es gleichzeitig offen. Sitz-, Liegeobjekt. Schmuckstück, Kommunikations-, Erlebnisraum. Temporäre Bühne. Das Fontänenfeld in der Mitte lässt sich zeitweise steuern. Ist attraktiver Kommunikationsraum für Jung und Alt. An den Rändern in die Hecken integriert, lange Bankelemente, die Rücken- und abschnittsweise auch Armlehnen haben. Die Stadt-Loggia schafft den Rahmen. Eine klare Geste, hoch, offen, einladend. Segel überspannen den Himmel, sie verbindet die Wagramer Straße mit dem Czernetzplatz, fließend, schafft gleichzeitig den Filter und den eigenen Ort. Möblierung darunter. Der elegante Belag aus hellen ocker getönten Betonplatten, mit grau poliertem Raster aus 10X10cm Naturstein-Quadraten, erzeugt eine hochwertige Atmosphäre. Wie ein großer Wohnzimmer-Teppich lädt die Fläche ein, bietet vielfältige Sekundärräume. Was für ein Ort. Wenn der Ring als Bühne temporär geschlossen wird, bildet die Stadt-Loggia den spannenden Rahmen und Hintergrund. Die Bestuhlung kann terrassiert im Park organisiert werden. Für Filmvorführungen benötigt man nur die Leinwand vor der Loggia zum Park, eine großartige Szenerie. Der Park wird zum Theater, zum Kinoraum.

Czernetzpark

Der Park selbst bleibt schlicht, extrem malerische Bäume schaffen eine poetische Atmosphäre. Wege werden zu sich öffnenden Plätzen, in ihrer Folge individuell und erzählerisch. Die Rasenlandschaft ist sanft modelliert, abstrakte Wogen des Donaurandes. Ideal als Liege- und Spielwiese. Die seitlichen Aufkantungen entfalten sich zu Sitz- und Liegeflächen. Mit den Bänken und Sesseln gegenüber entstehen kleinere charmante Aufenthalts- und Kommunikationsräume. Alle Gehrelationen sind integriert. Der Park funktioniert wie ein begehbares Bild, man bewegt sich innerhalb einer Komposition zwischen Linien und punktueller Verdichtung, zwischen malerischen vertikalen und präzisen horizontalen Linien. Ein Ort für eine große Skulptur ist vorgeschlagen, Trinkbrunnen und Spielelemente schaffen Orte und ergänzen.

Wagramer Straße Bereich Lenkgasse

Beide Seiten der Fußgängerbereiche bieten mit ihrer großzügigen Breite Qualitäten zum Aufenthalt und zum Verweilen. Der Rhythmus der Baumreihen wird genutzt, zwischen den Stämmen sind, gegenüber gestellt, Bänke mit Rücken- und Armlehnen positioniert. Die grünen Pflanzinseln auf Privatgrundstück werden als geschnittene Heckenkörper in das Konzept integriert. Vor den beiden Gebäuden, die aus den Mitteln der Wiener Wohnbausteuer 1926 errichtet wurden, öffnet sich der Raum zu einem kleinen Platz, da die innere Baumreihe vorher endet. Hier stehen einige steinerne Tische, die als Ort der Kommunikation und des Aufenthalts dienen. Trinkbrunnen und wegebegleitendes Spiel sind ebenfalls integriert. Grundsätzliches Alle Hauptgehrelationen sind berücksichtigt und in das Konzept integriert. Leitstreifen für Sehbehinderte und Behinderte Menschen sind zurückhaltend einzufügen.

Möblierung

Im Wesentlichen werden Sitzmöbel mit Rücken- und Armlehnen eingesetzt, die Anordnung ist kommunikationsfördernd und flexibel.Wegbegleitendes Spiel: in Bezug auf die ausgewählten Elemente liegt die Betonung auf Förderung der sinnlichen Erfahrung und Wahrnehmung durch Spiel Schanigärten Die Raumproportionen und Abstände zwischen Fassaden, Bäumen, Bänken und weiteren Ausstattungen ermöglichen problemlos die Anordnung von Schanigärten innerhalb der Struktur. Kunst Das Thema Kunst begleitet innerhalb des Wettbewerbsgebietes. Die Motive der Ausstattung bieten künstlerische Ansätze. Besondere Orte sind im Plan vorgeschlagen. Die Beleuchtung unterstützt das Gesamtkonzept, die grundsätzliche Struktur. Alle Bereiche werden über hohe Mastleuchten hell, gleichzeitig energieoptimiert in LED Technik, ausgestattet. n den Hauptgehrelationen entsteht dadurch Orientierung, Überblickbarkeit und Sicherheit. Die Ideen und Anregungen der Bürger wurden untersucht. Das Konzept verfolgt bei aller Eigenständigkeit das Ziel, die grundsätzlichen Wünsche zu integrieren. Aufgrund der einfachen Struktur verfolgt das Konzept eine strenge Ökonomie, Rahmenbedingungen und Normen sind eingehalten.

Neugestaltung Wagramer Straße - Froetscher Lichtenwagner

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ALLES UNTER EINEM DACH

....das ist die Logik von Einkaufszentren. Und dieser Slogan übt oft eine derart unwiderstehliche Überzeugungskraft aus, dass die Menschen in Scharen unter dieses Dach strömen und in der Folge die umliegenden öffentlichen Räume leergesaugt werden und veröden. Im Bereich des Donauzentrums finden wir eine solche introvertierte Situation vor, aber auch die Verwaltungsgebäude orientieren sich nach Innen und kommunizieren nicht mit den umgebenden Straßenräumen. Die Gestaltungsmaßnahmen müssen daher Identität stiften, primär für die unmittelbar betroffenen Bewohner des Quartiers. Der gestaltete öffentliche Raum soll zum Ausgangspunkt für positive Veränderungen der bestehenden Gebäude werden. Benennbare und erlebbare Qualitäten geben dem Ort eine neue Prägung.

Froetscher Lichtenwagner — Neugestaltung Wagramer Straße

VORHANDENES AUSBAUEN UND VERSTÄRKEN

Durchgängige Platanenreihen in der Siebeckstraße schaffen eine freundliche Atmosphäre und prägen diesen 60 m breiten Stadtraum. Platanen – jedoch nicht in dieser Geschlossenheit – finden sich auch in den angrenzenden Straßenzügen. Dieses Thema soll ausgebaut und verstärkt werden und dem ganzen Quartier eine eindeutige Identität verleihen.

Froetscher Lichtenwagner — Neugestaltung Wagramer Straße

WAGRAMER STRASSE

Die rudimentär vorhandenen Baumreihen sollen ergänzt und entlang dreier kontinuierlicher Linien bis zur Steigenteschgasse gezogen werden. Hier verengt sich der Straßenquerschnitt deutlich und der Boulevard findet sein natürliches Ende. Um die Bäume auch im Fahrbahnteiler bis zur Steigenteschgasse ziehen zu können werden die projektierten Fahrstreifen entsprechend auseinander gerückt.

Froetscher Lichtenwagner — Neugestaltung Wagramer Straße

CZERNETZPLATZ

Sowie das DZ “alles unter einem Dach” anbietet und damit zu einem bemerkenswerten Anziehungspunkt wurde soll auch der Czernetzplatz als öffentlicher Raum etwas Besonderes bieten: Alles unter ein BAUMdach! Unter diesem Baumdach finden sich inselartige Flächen die jeweils speziellen Funktionen zugeordnet sind und als Bodenbelag eine versickerungsfähige wassergebundener Decke aufweisen. Den Abschluss zur Wagramer Straße bildet eine Holzkonstruktion (Offene Halle). An der gegenüberliegenden Seite, Richtung U-Bahn, wird der Platz durch eine Holz-Tribüne begrenzt, welche teilweise den dahinter liegenden Parkplatz überragt. Sie ist nach Süden orientiert und kann als Sonnendeck genutzt werden. Zusammen mit der freien Fläche davor hat sie auch das Potential für Freiluftveranstaltungen wie Sommerkino oder Konzerte.

Froetscher Lichtenwagner — Neugestaltung Wagramer Straße

OFFENE HALLE

Eine 5 m hohe Holzkonstruktion definiert den Platzeingang von der Wagramer Straße. Sie stellt ein Raumpotential für temporäre bzw. zukünftige Nutzungen dar. Im einfachsten Fall ist sie nur ein gedeckter Freiraum, vielleicht mit einem Kiosk. Bei Bedarf und entsprechender Nachfrage kann sie jedoch zu einem umschlossenen und witterungsgeschützten Raum ausgebaut und für nicht kommerzielle Zwecke genutzt werden.

Froetscher Lichtenwagner — Neugestaltung Wagramer Straße

MÖBLIERUNG

Das Grundmodul der Möblierung besteht aus einer robusten Bank aus massiven Eichenschwellen. Dieses kann zu einer Liege addiert bzw. mit einem Stuhlaufsatz (Arm- und Rückenlehne) beliebig “bestuhlt” werden. Ergänzt wird das Angebot durch Einzelstühle in der gleichen Logik.

Il filo di Arianna - PROGETTO MENZIONATO - Marchingegno Studio Tecnico Associato, Federico Paci, Lucio Marchini, Pietro Paci, Enrico Lupatelli

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Pensando all’ architettura, il labirinto è una costruzione progettata per perdervisi, un enigma, o meglio, una prigione, voluta da Minosse per nascondervi il frutto di un incontro tra umano e divino difficile da capire e, per questo, mostruoso. Il modo di uscire dalla geometria complessa di questa ambigua struttura non è semplice da trovare, ma esiste; così, finché non si accende l’amore di Arianna per Teseo, cioè finché non si verifica l’imprevedibile irrazionale della volontà dell’uomo, coloro che vi entrano ne restano intrappolati per essere sacrificati all’uomo-toro. Il labirinto può diventare perciò una metafora della condizione umana e del tentativo fatto dall’individuo di liberarsi da un gioco fatto da altri; può diventare cioè un modo di raccontare con altre parole il bisogno che l’uomo sente di dare un senso alla propria esistenza, sfuggendo all’angoscia del dubbio che procedere in una direzione o in un’altra sia indifferente, perché entrambe dirette verso il nulla.

Marchingegno Studio Tecnico Associato, Federico Paci, Lucio Marchini, Pietro Paci, Enrico Lupatelli — Il filo di Arianna - PROGETTO MENZIONATO

Questa ricerca di senso coincide con il percorso che genera architettura per cui, nel nostro lavoro, muoversi all’interno del labirinto prende il significato della ricerca di una architettura possibile nell’intricato groviglio della città; un’architettura che si confronta con tutte le più complesse esigenze, cercando di corrispondervi per permettere all’uomo di espandersi.

Marchingegno Studio Tecnico Associato, Federico Paci, Lucio Marchini, Pietro Paci, Enrico Lupatelli — Il filo di Arianna - PROGETTO MENZIONATO

Così si spiega perché, concretamente, nelle scelte progettuali il filo di Arianna è assunto comela guida che, attraverso linee sinuose, può consentire all’architettura di non essere distrutta dal pericolo di rinunciare totalmente a se stessa.

Marchingegno Studio Tecnico Associato, Federico Paci, Lucio Marchini, Pietro Paci, Enrico Lupatelli — Il filo di Arianna - PROGETTO MENZIONATO

L’occasione ci viene offerta dalla straordinaria disponibilità di grandi spazi verdi alternati ad aree da recuperare che assieme alle nuove architetture proposte creano, assieme al susseguirsi di nuove esperienze e nuove funzioni, un tutt’uno con la necessità di ricercare un senso per il costruire, quale può svilupparsi da un rapporto creativo con l’esistente. IL filo perciò, diventa il libro che racconta gli eventi, gli aneddoti, i segreti di una città che si fa scoprire poco a poco e che si presenta sempre in modo diverso, una città cangiante che dipende dagli umori delle stagioni e dalle evoluzioni culturali che la investono.

IL PROGETTO La proposta prende forma dal gesto progettuale, dal land-mark che nelle vesti di filo d’Arianna va ad inserirsi nell’alveo del parco fluviale formatosi sulle rive del Regghia. Infatti il protagonista della nuova Umbertide sarà, o meglio continuerà ad essere proprio il Regghia che trasformandosi da torrente a parco urbano e accogliendo l’alveo dei percorsi andrà a ricucire le parti di città che ad oggi appaiono eterogenee e tra loro sconnesse.

Per la sua conformazione questa nuova arteria rappresenta il gesto artistico che va a scardinare la maglia rigida e schematica del tessuto urbano caratteristico di Umbertide, questa infatti essendo generata dal naturale fluire del fiume verde che da monte, attraversando il centro storico, raggiunge il Tevere e dovendo rappresentare l’alveo dei percorsi, sarà modellata dagli stessi flussi che la percorrono e quindi sarà, per definizione, un segno dai lineamenti estremamente fluidi, dinamici e sinuosi. Quello che si propone è un gesto, che crei urbanità.

Il segno che proponiamo si concretizza con il progetto dei percorsi che, attirati dai poli magnetici della città come la Collegiata, il Tevere, la Rocca, si orientano e si articolano permettendo al visitatore di cogliere in breve tutte le facce di Umbertide senza mai sentirsi disorientato.

Come avveniva già in passato, il torrente quando arrivava nei pressi della città, si espandeva, ne allagava le mura, ne costituiva la naturale difesa, creava una zona di mediazione tre dentro e fuori, tra città e campagna. Così il nostro alveo arrivando nei pressi del centro storico, lo invade, ne inonda le aree circostanti, crea nuovi spazi con nuove funzioni, crea luoghi che mediano le relazioni che intercorrono tra la città storica e quella contemporenea, crea un limbo che potremmo riconoscere come centro storico contemporaneo ovvero un luogo contemporaneo di qualità, chiuso alle automobili che valorizzi ciò che contiene e che ben si relazioni con il contesto.

La proposta per l’area di concorso quindi, è quella di creare uno spazio urbano ben definito, una sorta di “salotto cittadino” dotato di porte di ingresso che potremmo riconoscere come le nuove porte contemporanee, dotato di funzioni proprie, diviso in sottoambienti ognuno con attrattività e caratteristiche proprie in grado di rivitalizzare questi spazi, oggi poco attraenti e funzionali, in grado di ripristinare l’antico dialogo tra Collegiata e Rocca, in grado di fornire una nuova immagine alla città.

Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio - Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone

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Il progetto parte da un presupposto chiaro: la sostenibilità a tutti i livelli dell’intervento, e, prima di tutto, la sostenibilità economica, una definizione che permea tutto l’intervento di scelte, volta per volta, adeguate al contesto, al budget, alle esigenze della popolazione, alla fattibilità, alla durabilità e alla adattabilità infrastrutturale. Questo progetto è una strategia che si adatta alle condizioni dell’esistente.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

piazza Grimoldi

Il progetto si scopre percorrendolo, non solo in due dimensioni. Le alberature sono posizionate su delle direttrici, in punti variabili a seconda del sottosuolo. Non è nota, ma intuibile la presenza di sottoservizi. Il progetto non li nega, ma sarà da definire il loro impatto sulle opere progettate. Le linee diagonali e perpendicolari sono presenti per rispondere all’esistente. I materiali, infine, sono il risultato di un compromesso tra il budget e le geometrie, tra l’esistente e l’ambizione di un recupero urbano. Il progetto trova forza nel suo essere matericamente sobrio.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

piazza Roma, pianta fase 2

Nel progetto proposto si pensa alla vegetazione come elemento qualificante e determinante per il miglioramento della qualità ambientale complessiva. Si propone la piantumazione di nuove alberature posizionandole strategicamente per definire gli spazi. Il verde esistente è preservato e integrato con essenze della stessa specie. Sono state studiate le ombreggiature degli edifici ed integrate con nuovi alberi laddove il sole avrebbe surriscaldato le pavimentazioni in estate. Ma, nel posizionare il verde, sono state anche considerate le facciate degli edifici, ingressi e passaggi, nonché la possibilità di potersi integrare con le reti sotterranee che si paleseranno durante i lavori.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

Piazza Grimoldi, pianta

La nuova piazza Grimoldi, prospiciente la facciata di San Giacomo, è delimitata verso via Plinio da una soglia di sei carpini a pergola, quasi un broletto verde a definire le storiche giaciture. Alla base di questo piccolo bosco una lunga fontana abitata con seduta perimetrale, struttura architettonica in grado di vitalizzare gli spazi urbani ed essere elemento di aggregazione sociale e attrazione con un elevato valore simbolico, diventa il principale luogo deputato al riposo e al relax, ma anche luogo di incontro domenicale in relazione alle celebrazioni religiose. Dalla via Pretorio fino al Vescovado il nuovo spazio ripristina l’antico asse visuale tra la sede del Vescovo e la storica Porta della Rana.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

piazza Grimoldi, dettaglio fontana

In via Rodari e via Bianchi Giovini vengono mantenuti gli attuali assetti e principali finiture. Si ridefiniscono le dimensioni dei marciapiedi e degli attraversamenti pedonali e viene infine evidenziato il percorso pedonale verso il lungolago adiacente all’Hotel Palace.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

piazza Roma, fase 2

Per l’illuminazione sono previste lampade a led dalla lunga durata e dai consumi limitati, apparecchi pensati per evitare l’inquinamento notturno luminoso nel rispetto delle normative vigenti, temperature di colore studiate per accentuare i luoghi più importanti e garantire agli altri luoghi una sicurezza notturna e con prodotti di lunga durata.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

planimetria generale.

Le trasformazioni attuate nelle fase intermedia in Piazza Roma definiscono la matrice progettuale per le successive trasformazioni permanenti. L’attuale assetto di piazza Roma adibito prevalentemente alla sosta dei veicoli viene riqualificato conservando i filari di tigli monumentali e valorizzando le visuali e le preesistenze storiche, come il muro del Vescovado. In questa fase, come richiesto dal bando, viene mantenuto il passaggio dei veicoli e dei mezzi di trasporto pubblico su gomma con stalli per pullman turistici, ma la piazza diventa in larga parte di dominio pedonale. Si riorganizzano gli stalli per il parcheggio dei residenti, il carico e scarico e i disabili con finitura in asfalto (n° 29 stalli).

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

prospetto Piazza Roma

Gli interventi per la trasformazione finale di piazza Roma sono limitati a pochi, ma essenziali, elementi del progetto, come la grande superficie in calcestre al centro dell’invaso urbano e la fontana circolare con zampilli d’acqua e una seduta perimetrale (con un diametro di circa 7 m) rivestita in lastre di granito. Rimosso il traffico veicolare e restituita ai pedoni, integrando il comparto con pochi alberi a lambire le facciate in posizioni strategiche, piazza Roma offre il grande spettacolo di un’oasi ombreggiata ai piedi dei suoi tigli monumentali. L’inserimento di piattebande e cespugli di essenze profumate e decorative, unitamente alle semplici sedute in granito posizionate in ambiti strategici, invita il passante a fermarsi, a godere di profumi e colori in un contesto liberato dalle auto. Piazza Roma diviene così il nuovo parco urbano della città di Como. Sul lato al fresco, verso l’imponente muro di cinta del Vescovado, si allunga un campo di bocce, dono ai cittadini per riappropriarsi di ciò che per troppi anni è stato un triste parcheggio e oggi può diventare un gradevole luogo di aggregazione senza auto, finalmente ritrovato.

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

prospetto/sezione via Pretorio

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

pianta via Pretorio

Stefano Seneca, Andrea Gerosa, Mauro Parravicini, Marco Prestini, alessia simeone — Concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza Roma, Piazza Grimoldi e della Via Pretorio

prospetto piazza Grimoldi

Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como - Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone

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Il progetto parte da un presupposto chiaro: la sostenibilità a tutti i livelli dell’intervento, e, prima di tutto, la sostenibilità economica, una definizione che permea tutto l’intervento di scelte, volta per volta, adeguate al contesto, al budget, alle esigenze della popolazione, alla fattibilità, alla durabilità e alla adattabilità infrastrutturale. Questo progetto è una strategia che si adatta alle condizioni dell’esistente.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

piazza Volta verso Piazzetta Jasca.

Il progetto si scopre percorrendolo, non solo in due dimensioni. Le alberature sono posizionate su delle direttrici, in punti variabili a seconda del sottosuolo. Non è nota, ma intuibile la presenza di sottoservizi. Il progetto non li nega, ma sarà da definire il loro impatto sulle opere progettate.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

piazzetta Jasca, pianta.

I materiali, infine, sono il risultato di un compromesso tra il budget e le geometrie, tra l’esistente e l’ambizione di un recupero urbano. Il progetto trova forza nel suo essere matericamente sobrio. Nel progetto proposto si pensa alla vegetazione come elemento qualificante e determinante per il miglioramento della qualità ambientale complessiva. Si propone la piantumazione di nuove alberature posizionandole strategicamente per definire gli spazi. Il verde esistente è preservato e integrato con essenze della stessa specie. Sono state studiate le ombreggiature degli edifici ed integrate con nuovi alberi laddove il sole avrebbe surriscaldato le pavimentazioni in estate. Ma, nel posizionare il verde, sono state anche considerate le facciate degli edifici, ingressi e passaggi, nonché la possibilità di potersi integrare con le reti sotterranee che si paleseranno durante i lavori.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

via Garibaldi, angolo via Grassi, pianta.

Il comparto delle attuali vie Garibaldi e via Grassi, attraversate dai veicoli e tangenti l’ambito urbano pedonale, viene riorganizzato e ridisegnato nel rispetto delle preesistenti specifiche materiche di Piazza Volta. Il ridisegno della pavimentazione in miscela di cemento e graniglia tipo Levocell, i nuovi sistemi di illuminazione , l’arredo urbano e l’inserimento di filari di lecci, in continuità visiva alla via Gallio, definiscono le principali strategie di progetto. Le alberature, con sequenza e cadenza apparentemente arbitraria, assecondano la complessa presenza dei sottoservizi esistenti, fornendo così la massima flessibilità di posizionamento in fase esecutiva.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

via Garibaldi.

Il completamento dell’attuale assetto di Piazza Volta viene definito attraverso l’aumento della superficie pavimentata dedicata al pedone verso via Rubini occupando parzialmente l’invaso della ex piazza Jasca, che diviene nuova porta di ingresso alla città storica. Qui si crea un filtro – soglia caratterizzato da una piantumazione a quinconcia di lecci, piccolo bosco adibito al relax attrezzato con sedute fisse e mobili come un salotto urbano, luogo deputato ad una pacifica lettura, una partita a scacchi, un dialogo a due sotto gli alberi. Un’oasi di ombra al centro della città e barriera naturale al rumore della strada. Gli stalli per la sosta (22, per residenti, disabili, carico e scarico e due aree per la sosta dei motoveicoli) oltre a garantire un minimo numero di posti per la sosta a tempo, vengono ridefiniti e riorganizzati con adeguate aree di manovra, preservando comunque gli accessi carrabili esistenti. Il fondale di piazza Jasca, con l’attuale accesso all’autorimessa esistente, viene pavimentato e rialzato per il controllo della velocità di attraversamento veicolare. Esso è completato da una grande quercia a definire un inconsueto e riqualificato ambito urbano.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

dettaglio.

Sulla via Garibaldi, il perimetro in blocchetti si conclude su delle fasce in lastre di granito, riuso dei cordoli esistenti e limite della caditoia lineare per lo scolo delle acque. Il canale di scolo è ben dimensionato per evitare il rischio di allagamenti, purtroppo oggi riscontrabili durante i nubifragi estivi. Nell’intenzione del progetto, le sottostrutture delle caditoie esistenti non vengono modificate: stesse camerette, stesse tubature, il costo dei sottoservizi è strategicamente ridotto al minimo. Oltre le fasce in granito la strada è finita con un tappeto cementizio tipo Levocell a grana fine intervallato da fasce di circa 30 cm in cubetti di granito 10×10cm in continuità con i margini della strada.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

planimetria generale.

Per l’illuminazione non si sono cercate soluzioni sperimentali, economicamente ingestibili. Prima di tutto si è voluta realizzare una illuminazione adeguata, sicura, ben progettata, finalizzata alla qualità degli spazi e soprattutto all’economicità dell’intervento. La gran parte degli elementi illuminanti, dal disegno sobrio, è sospesa su cavi, rappresentando una scelta fuori dal tempo e per questo sempre valida. Si tratta di lampade a led dalla lunga durata e dai consumi limitati, apparecchi pensati per evitare l’inquinamento notturno luminoso nel rispetto della normativa vigente, temperature di colore studiate per accentuare i luoghi più importanti e offrire agli altri luoghi la giusta sicurezza notturna con prodotti di lunga durata. Il sistema dell’illuminazione artificiale, così concepito, quasi scompare durante il giorno. Nei punti cruciali, al contrario, grandi pali illuminanti con spot si innalzano proiettando luci direzionali strategicamente orientate.

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

prospetto piazza Volta

Stefano Seneca, Mauro Parravicini, Andrea Gerosa, Marco Prestini, alessia simeone — Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como

prospetto/sezione via Garibaldi e via Grassi


Riqualificazione di Piazza Volta – via Grassi/via Garibaldi. Como - Cesare Ventura, VaPP architettura, Francesca Besozzi, Simona Cornegliani, Luca De Stasio, Andrea Morstabilini, Filippo Alfredo Pizzoni, Enrico Pulcini

MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA - Antonio Saporito

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Premessa La presente proposta progettuale unitaria nasce dall’esigenze di mobilità e vivibilità degli spazi urbani del territorio di San Nicola Arcella. Il comprensorio di San Nicola Arcella può considerarsi “nuovo” a tale idee; esso fino ad oggi ha avuto uno sviluppo non organizzato o pianificato. Le idee progettuali nascono da una attenta valutazione dei luoghi e da una conoscenza diretta delle esigenze ad esse correlate. In breve, l’idea unitaria, pur sempre progettata in modo pianificato, può suddividersi in due parti: una parte comprendente dei MACRO INTERVENTI ed una parte che riguarda gli interventi su situazioni già esistenti. Da sottolineare che, oltre i progetti più ambiziosi che necessitano tempo e fondi per la loro realizzazione, i benefici economici per la popolazione residente comincerebbero già con i primi interventi su situazioni esistenti. Una graduale e maggiore vivibilità sostenibile porterebbe a modificare i rapporti con l’ambiente, in primo luogo in modo positivo mettendo in atto un processo di recupero che porterebbe benessere e lavoro.

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Immagine rappresentativa del progetto

Il pontile attrezzato

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Tavola 1 di progetto

Riqualificazione del lungomare “Marinella” L’idea è concepita per la riqualificazione globale della spiaggia “Marinella”. Dopo un’attenta e accurata analisi dei luoghi, si è scelto di intervenire in modo radicale con un progetto che possa essere realizzato per parti, attraverso l’idea di una piastra urbana o “un ponte” di una nave, che abbia l’obiettivo di accogliere i turisti che vogliono trascorrere una lunga vacanza “a bordo”, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente e in armonia con il paesaggio circostante. Un progetto ambizioso, che coinvolgerebbe tutti gli operatori e utenti. Una piastra dei servizi che nasce non come un edificio, ma come un organismo strutturale, nudo di elementi architettonici tipici degli edifici, con la caratteristica di poter essere fruito al meglio in tutte le direzioni, sia funzionali che visive. Fondamentalmente, il progetto della spiaggia nasce dalla volontà di liberare il più possibile il traffico veicolare che si sviluppa in modo intenso nella stagione estiva e che sta mettendo a rischio gli equilibri ambientali della spiaggia “Marinella”. Si è deciso di intervenire con lo scopo di invertire tale tendenza di degrado.

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Tavola 2 di progetto

Partendo dalla considerazione di liberare in modo definitivo la spiaggia da tutti i vari interventi nati senza un progetto unitario, si è arrivati a pensare di rafforzare l’asse del lungomare attraverso interventi di riqualificazione urbana. Il progetto prevede di lasciare sul versante mare solo sistemi di box coordinati ed amovibili, da realizzarsi in legno prefabbricato per le sole attività di ricezione e Servizi ai lidi: bagni, docce e spogliatoi. Oltre il “lungomare” pavimentato troveranno ubicazione i ristoranti, bar e intrattenimenti, con verde attrezzato, sedute e spazi pedonali. Al piano terreno si articola un “sistema a corte”, poste in successione e diverse per forme ed apertura, dal quadrato al cerchio. Il lastrico solare interamente in legno, come per il ponte delle navi, viene collegato tramite ampie scale e ascensori per soggetti diversamente abili. Su tali strutture i vari gestori potranno offrire aree esclusive per il benessere e la cura del corpo. Questo piano del lastrico solare sarà definito, perimetralmente, attraverso un sistema di balaustra in rete di acciaio, ove troveranno posto gli ombrelloni e ogni sistema di seduta per il confort.

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Tavola 3 di progetto.

Questa idea consente di aumentare notevolmente la superficie fruibile dell’intera spiaggia, attivando una maggiore presenza di nuove forme di turismo su vari livelli. A monte, trovano spazio ampie aree per la sosta veicolare che sarà ordinata sia nella gestione dei parcheggi e sia negli orari di fruizione. Lo stesso concetto di organizzazione, viene esteso anche nel versante sud con lo stesso principio compositivo e organizzativo. Due rotatorie garantiranno un maggiore scorrimento dei flussi veicolari e saranno sistemate a verde con al centro un “totem” metallico in “corten” e acciaio che contiene l’immagine stilizzata della baia, raffigurante le icone ambientali e territoriali di San Nicola Arcella, lo stesso sarà retro-illuminato per regalare emozioni notturne.

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Progetto di riqualificazione ambientale "La tavolozza" vista diurna.

L’isola Verde

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Parcheggio "la tavolozza" vista notturna.

Riqualificazione e valorizzazione ambientale dello scoglio “U Ponti” lungomare Marinella La meraviglia delle meraviglie è rappresentata dalla riqualificazione dello scoglio denominato “sotto il ponte”, dove è previsto un recupero ambientale dell’intero manufatto naturale, attraverso anche una sistemazione a terra, fatta da una accurata selezione di piante aromatiche a cespugli autoctone. Questo intervento potrà essere considerato ai fini di preparare e occupare fasce di giovani che potranno gestire questo spazio che chiameremo d’ora in poi. “L’isola verde”

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

Progetto spiaggia: "Il pontile"

La Tavolozza

Antonio Saporito — MOBILITA’ SOSTENIBILE E VIABILITA’ DEGLI SPAZI URBANI NEL COMUNE DI SAN NICOLA ARCELLA

"Il pontile"

Il parcheggio scambiatore – area sotto viadotto Canal Grande S.S. 18 Il parcheggio scambiatore è stato immaginato sotto l’area occupata dal viadotto della S.S. 18. Tale area, attualmente in stato di degrado, per la posizione tra la S.S. 18, la strada principale di collegamento del comprensorio S.P. 1 ed il centro di antica formazione, riveste una posizione strategica e di grande “respiro” da un punto di vista veicolare. Immaginiamo la grande utilità anche in concerto con l’idea del nuovo svincolo di uscita ed entrata alla S.S. 18.

Parcheggio scambiatore “La tavolozza” Questo importante intervento, nasce in funzione di una serie di azioni che sono strettamente collegate tra di loro: la riqualificazione della spiaggia e del lungomare si completa attraverso l’attivazione di un servizio navetta di “tipo” gratuito che libera dal traffico privato attuale la zona costiera. La navetta funziona in modo continuo e alternato, collegando il nuovo parcheggio “la Tavolozza” con il centro abitato e il mare; il parcheggio viene quindi ad essere a servizio sia delle spiaggia che del centro storico, dal quale è facilmente raggiungibile anche a piedi. L’idea del parcheggio scambiatore, per la sua posizione, diventa importante anche per lo sviluppo socio economico del centro storico. Tale area servirebbe anche per la delocalizzazione dei parcheggi auto posti all’interno del centro di antica formazione. La capienza di questo nuovo parcheggio è di circa 160 posti auto. Tutte le aree sotto i piloni, interessate dall’idea, saranno utilizzate in parte per i parcheggi ed in parte per le zone che fronteggiano la strada esterna che porta al nuovo svincolo “San Nicola Centro”. Le aree libere verranno trattate e sistemate a verde con piante basse aromatiche e cespugli vari della macchia mediterranea. Sempre sotto i piloni del ponte, possono essere individuati piccoli e semplici manufatti che garantiranno i servizi igienici minimi necessari. Tutta la sede stradale sarà realizzata in asfalto, mentre per quanto concerne la realizzazione dei posti macchina e quindi degli stalli, potranno essere di terra battuta e armata per ottenere la permeabilità dei suoli. E’ prevista una illuminazione delle aree di sosta attraverso nuovi lampioni che potranno funzionare anche con l’energia solare. In questa area si trova uno dei due capolinea della nuova navetta di collegamento con la spiaggia e il paese. Questo intervento, una volta completato, oltre al suo obbiettivo principale di ridurre il traffico nella zona della Marinella, portando in questo modo molti più ospiti in spiaggia e meno traffico veicolare, avrà l’ambizione di recuperare il valore architettonico, culturale, sociale ed economico del centro storico.

Rivestimento e illuminazione dei pozzi I pozzi di consolidamento presenti nell’area individuata per il parcheggio scambiatore, diventano gli elementi caratteristici dell’idea di riqualificazione dell’intera area sottostante il viadotto della ss18. Infatti, l’idea che è scaturita, è stata quella di pensare a questi manufatti in cemento, che attualmente hanno un impatto negativo con il paesaggio, e immaginare che proprio da questi, potesse scaturire un progetto positivo per l’ ambiente. Un’idea semplice e a basso costo, di forte impatto dal punto di vista dell’immagine e che caratterizzerebbe il luogo rendendolo riconoscibile sia di giorno che di notte. Sette pozzi, quanti sono i colori dell’arcobaleno, posti in successione e in ordine cromatico. Azioni minime dal punto di vista progettuale, ma di grande effetto, realizzate su una struttura già presente in cemento armato, dove sarà necessario solo creare una serie di elementi metallici verticali intorno ai perimetri cilindrici, nei colori corrispondenti a quelli dell’iride. Un sistema di illuminazione posto all’interno del perimetro dei manufatti, illumineranno i pozzi, creando un’immagine scenografica di grande impatto.

Uscita Centro

Nuovo svincolo allaccio con viadotto Canal Grande S.S. 18 Idea ambiziosa, posta tra i MACRO INTERVENTI, è quella di dotare il comprensorio di un nuovo bivio stradale che dalla S.S. 18, all’attacco del viadotto Canal Grande, si snoda ai piedi del viadotto, consentendo di raggiungere le aree Marinella e Centro senza percorrere Via Nazionale, unica sede viaria ora disponibile che attraversa tutto il territorio sull’asse Nord-Sud. La sinergia con il parcheggio scambiatore denominato “la Tavolozza”, porterà a gestire in modo pianificato l’afflusso veicolare che si verifica nelle serate della stagione estiva o in occasione di particolari eventi che attraggono molte persone a San Nicola Arcella.

La navetta

Sistema di mobilità sostenibile Mare-Parcheggio-Centro L’idea di una mobilità sostenibile è stata immaginata con l’utilizzo di servizi di trasporto passeggeri a mezzo di bus “navetta”. Questo servizio, previsto gratuito per l’utente, potrebbe trovare sponsorizzazioni tra gli operatori economici locali, anche pensando a percorsi o soste “mirati”.

Percorso della navetta di collegamento con il mare Il beneficio che si trarrà dalla concretizzazione di questa idea è ambizioso: evitare il traffico veicolare in zone molto critiche da questo punto di vista, rendendo in determinate fasce orarie, alcune aree fruibili ai pedoni in modo esclusivo. Il tratto principale ove questo servizio inciderà sarà l’asse Mare – Parcheggio Scambiatore – Centro. In una seconda fase tale servizio potrà essere esteso anche alla zona Nord del comprensorio in modo da servire la spiaggia in Località Arcomagno ed il “Villaggio del Bridge”.

Le rotatorie

Sistema di mobilità sostenibile Rotatorie Sono state individuati alcuni punti critici nella viabilità su Via Nazionale e lungomare Marinella. Questi punti saranno organizzati con sistemi di rotatorie urbane per permettere al traffico veicolare di scorrere con facilità. Tutte le rotatorie saranno sistemate a verde con al centro un “totem” metallico in “corten” e acciaio, raffigurante le icone ambientali e territoriali di San Nicola Arcella, lo stesso sarà retro-illuminato.

Nello specifico sono state previste le seguenti rotatorie: innesto sulla S.P. 1 della strada proveniente dalla Località Arcomagno; Innesto Via de Gasperi-Parco Rimembranze su Via Nazionale; Innesto C.so Principi Lanza su Via Nazionale; Lungomare Marinella area Nord e Lungomare Marinella area Sud.

Il Palazzo

Recupero spazi esterni Recupero e riuso dello spazio antistante il Palazzo dei Principi Lanza, per eventi culturali in modo da offrire durante la stagione estiva una diversificazione degli eventi sparsi nel territorio e soddisfare le varie esigenze degli ospiti. L’idea viene attuata in modo molto “semplice”: sistemazione con verde dell’area a sinistra del Palazzo e ubicazione di modestissimi manufatti per i servizi. L’area potrà essere utilizzata per eventi “a sedere” quali concerti musicali o opere teatrali, oppure per eventi “in piedi”, quali mostre, allestimenti o esposizioni.

Riutilizzo spazio esterno del Palazzo dei Principi

Cammino Verde

Recupero e ampliamento di sentieri pedonali Con questa idea sono stati individuati dei sentieri, in parte esistenti, con notevoli interesse ambientali. I panorami, la flora… e le emozioni nel percorrere tali sentieri porteranno i camminatori ad una passeggiata alternativa. Nell’idea sono stati sviluppati cinque percorsi pedonali: Sentiero pedonale su scogliera NORD che, dalla spiaggia Marinella – Scogli Caduti, attraversa la Località Arcomagno proseguendo fino al confine con Praia a Mare; Sentiero pedonale su scogliera SUD che, dalla zona Torre del Porto, attraversa la Località Dino –“Semaforo”, ritornando ad anello in Località Pietre; Sentiero pedonale per la spiaggia Marinella che, dal centro urbano, discende con suggestive viste panoramiche verso la spiaggia Marinella; Percorso pedonale Parcheggio Scambiatore Centro che, con un breve tratto, collega in modo armonioso il centro con il Parcheggio Scambiatore pensato sotto il viadotto della S.S. 18 Sentiero pedonale Centro che, snodandosi tra le vie ed i vicoli del Centro di Antica Formazione, potrà raggiungere particolari luoghi, “periferici” rispetto alla Piazza principale, agendo anche da stimolo per una delocalizzazione delle attività commerciali in tutto lo spazio Centro storico. Gli interventi previsti saranno di semplice sistemazione e messa in sicurezza di alcuni sentieri esistenti; incremento dell’arredo urbano anche con una adeguata segnaletica e una mirata pubblicità locale.

Slow Green

Parchi e percorsi pedonali panoramici Sono state immaginate due ampie zone verdi: una collinare ed una cittadina. Il Parco Cittadino si sviluppa tra i margini del Canale Gioffa e l’altipiano Dino, fino a raggiungere l’area attrezzata per gli impianti sportivi. In questa area troveranno sviluppo sentieri attrezzati per l’attività fisica ed il relax, con ampie aree panoramiche. Il parco Collinare si estende nella zona “Acqua del Carpine”. Nell’area sono stai immaginati percorsi di ” mountain bike”, di varia difficoltà; sentieri naturalistici ed alcune aree attrezzate per il relax. l’idea si prefigge di creare aree alternative ove vivere in sintonia con l’ambiente naturale in modo “lento” e consapevole.

Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo - BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito

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L’intervento in oggetto riguarda il “Riordino della Rete Ospedaliera Triestina – Comprensorio di Cattinara – Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale di Cattinara e Realizzazione della nuova sede dell’I.R.C.C.S. Burlo Garofolo”. Il Progetto Preliminare presenta infatti la ristrutturazione ed il contenuto ampliamento dell’attuale ospedale civile di Cattinara, la realizzazione del nuovo ospedale pediatrico Burlo Garofolo, e la realizzazione di un nuovo Padiglione Servizi interaziendale. L’intervento implica quindi lo spostamento del pediatrico Burlo Garofolo, dall’attuale sede cittadina alla nuova sede all’interno del comprensorio.

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

ingresso principale

Il nuovo Burlo rappresenta l’opera più significativa dell’intero intervento e quella che si presta meglio alla completa attuazione dei criteri di qualità che ci si propone di ottenere, non dovendo sottostare ai limiti oggettivi imposti all’intervento sul Cattinara, costituiti dalla configurazione dell’ospedale che discende da un’impostazione ormai datata. Il principio base da utilizzare nella progettazione è quello della umanizzazione che assegna al paziente il ruolo di “stella polare” ed impone che l’ospedale sia “orientato al paziente”.

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

atrio Burlo Garofolo

Per far si che ciò avvenga occorre: - ricercare nel progetto una risposta alle aspettative di chi entra in ospedale e non esclusivamente alle esigenze di tipo medico; - organizzare gli spazi e gli ambienti per offrire agli ospiti (neonati, bambini, adolescenti) ogni opportunità per rendere “attiva” la sua permanenza in ospedale, limitando il meno possibile le sue normali attività tenuto conto delle sue specifiche condizioni di salute; - ispirare fiducia e rassicurare il bambino ricoverato e “offrirgli ampie possibilità di movimento che gli consentano di spostarsi, di esplorare”. - offrire spazi associativi accoglienti e rilassanti, differenziati in base all’età dei fruitori, anche dedicati alle esigenze dei genitori. Occorre inoltre ridurre l’impatto esterno della struttura che deve interpretare le esigenze di umanizzazione sopra rappresentate ed in particolare: - proporre “soluzioni architettoniche innovative come giochi volumetrici particolarmente accattivanti, ricerca dei colori e dei materiali costruttivi”; - compensare la limitata presenza di aree verdi con la possibilità di realizzare verde pensile in diretta prossimità con le superfici finestrate delle camere di degenza. Sia l’aspetto esterno che i percorsi iniziali che l’utente deve affrontare all’interno della struttura possono contribuire a ridurre il senso di ansia se vengono progettati attraverso al simbologia e la sensibilità infantile che “percepisce l’ambiente come un insieme fatto di atmosfere, colori, luci, suoni, volumi e movimento”. A livello di impostazione volumetrica, l’edificio si presenta come un corpo sostanzialmente lineare che inizia avanzando verso sud parallelamente al fronte laterale del Cattinara per poi deviare di circa 50° proseguendo parallelamente alla recinzione in muratura esistente sul retro della vicina chiesetta. Esso si sviluppa per 5 piani fuori terra, proseguendo ai piani interrati con ulteriori 2 livelli di parcheggi. La rotazione offre l’opportunità di allontanare il corpo di fabbrica dalla stecca di anatomia patologica offrendo ai piani bassi (ed in particolare alle degenze di ostetricia e ginecologia) scorci di visuale aperta verso il panorama. Inoltre il blocco centrale con le risalite e gli spazi di attesa e ricevimento dedicato agli esterni risulta in questo modo immediatamente visibile dalla nuova rotonda offrendo un preciso punto di riferimento sia per chi arriva con i mezzi pubblici, sia a chi accede alla rampa del garage e poi dovrà risalire dai piani interrati. Va inoltre considerato che il movimento della facciata principale generato dalla rotazione spezza la monotonia del volume esterno lungo oltre 100 metri offrendo prospettive variabili sicuramente più apprezzato dai bambini (e probabilmente anche dagli adulti). Il volume è diviso in due ali da una ampia hall centrale multipiano caratterizzata da una scala a spirale che dal livello di ingresso (livello 2) arriva fino all’ultimo piano (livello 6). Alla scala si affianca un gruppo di tre ascensori a norma disabili.

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

chiostrina Burlo Garofolo

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

degenza pediatrica

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

degenza pediatrica

BVN Donovan Hill, Gruppo Marche, Ottaviani Associati, Massimo Cocciolito — Ristrutturazione Ospedale di Cattinara e nuova sede Burlo Garofolo

ingresso principale notturno

New Ateliers for Les Oliviers Foundation - SM-ARCH

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Il progetto si colloca all’interno di un’area periurbana, dove il suolo connota il luogo con la sua forte pendenza. Il programma composto da funzioni pubbliche e private ha suggerito un impianto che si imposta su due livelli principali, quello della produzione (ateliers) e quello dei servizi urbani (ristorante, tea-room, asilo). L’edificio degli ateliers, al di sopra dello zoccolo dove sono concentrate le attività legate alla vita di quartiere, stabilisce una relazione diretta con la terrazza verde, destinata alle attività all’aria aperta degli stagisti. L’ampliamento, che farà parte di una fase successiva di costruzione, completa le funzioni del programma, collegando lo zoccolo con la terrazza e i due livelli degli ateliers. Allo scopo di definire un luogo di calma da destinare al ristorante e alla tea-room, le superfici dello zoccolo si piegano per accogliere una corte centrale protetta, che catalizzi la vita del quartiere. Il sistema di accesso si articola in un percorso pedonale lato sud, attraverso la terrazza, una promenade urbana che collega le chemin du Rionzi et le chemin de Maillefer, alla quota degli ateliers, che promuove il collegamento pedonale tra le due strade, e lungo la quale, nella grande piega vetrata del piano terra, si apre l’ingresso-visitatori. Complementare a questo, sul lato nord, si sviluppa il percorso per le merci e i collaboratori. Se alla quota più bassa, il progetto si allontana dal traffico urbano ed instituisce una relazione con il paesaggio interno, in alto, ricerca delle viste sulla città a valle. Gli elementi vegetali seguono lo stesso principio di impianto: gli alberi colonnari, in basso, favoriscono la protezione visiva, mentre le vasche di verde e d’acqua, in alto, definiscono i parterres. L’edificio lineare degli ateliers, si articola in sezione, componendo, nello stesso piano, funzioni a semplice e a doppia altezza, e generando affacci e spazi dalla forte verticalità che istituiscono molteplici relazioni visive tra gli ambienti collettivi, produttivi e amministrativi ai diversi livelli. Il progetto propone un sistema di facciata ventilata e di infissi “doppia pelle”, costituito da pannelli vetrati che realizzano una camera d’aria ventilata, all’interno della quale sono previsti un dispositivo di protezione solare e una griglia per il recupero del calore e la ventilazione.

SM-ARCH — New Ateliers for Les Oliviers Foundation

SM-ARCH — New Ateliers for Les Oliviers Foundation

CROSS SECTION

SM-ARCH — New Ateliers for Les Oliviers Foundation

Ateliers Les Oliviers Foundation - Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura

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A balanced integration on the site is achieved with a composition of volumes of different heights and sizes that break down the overall building mass into smaller volumes that relate with the building’s programmatic components while complying with the phased construction requirements. The strategy of reducing the building footprint allows for greater landscaped surfaces with green areas, pedestrian routes and sitting areas that emphasize the Foundation role on the local community. The objective to create a building with a clear layout arrangement of the program reflects the overall concept of differentiated volumes that complement themselves. The building’s exterior expression is characterized by the use of pre-fabricated concrete fins that unify the building volumes, acting as a brise-soleil, and giving the whole a strong image.

Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura — Ateliers Les Oliviers Foundation

Street View

Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura — Ateliers Les Oliviers Foundation

Entrance view

Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura — Ateliers Les Oliviers Foundation

Siteplan

Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura — Ateliers Les Oliviers Foundation

Ground floor

Ortiga & Moura, miguel ortiga, hugo moura — Ateliers Les Oliviers Foundation

Second floor

Tissue - RATIO arkitekter

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UiO Life sciences building

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

RATIO arkitekter — Tissue

Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati - Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina

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La linea costiera, vista non solo come elemento unificatore, ma anche come elemento di un territorio molto più ampio, ci ha permesso di ripensare ad un sistema coerente di attrezzature, passaggi, e arredi urbani lungo il litorale, che vorrebbe essere anche un modo per poter percepire e apprezzare la profondità di situazioni paesaggistiche che rendono profonda, “spessa” questa direttrice.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

Priorità dell’intervento è stata quella di rendere al territorio il valore di una fruibilità non solo “turistica” ma anche quotidiana, costituita da flussi di persone che non “attraversano” solo il territorio ma lo vivono nel pieno delle proprie potenzialità. Il paesaggio costiero ravennate si configura come un sistema complesso di elementi che si sovrappongono generando situazioni eterogenee, rapporti spaziali articolati, modi d’uso e di stare nello spazio differenti ma non sempre favoriti da un accessibilità chiara.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

L’approccio progettuale ha da subito voluto individuare alcuni punti lungo la linea costiera che potessero funzionare come riferimento e che, appunto, risolvessero e riorganizzassero questi differenti paesaggi attraverso la valorizzazione. Un’attenzione particolare è stata posta ai nuclei urbani nella volontà di rimetterli in contatto con le situazione paesaggistiche a cui oggi non si rivolgono tentando di individuare un dialogo “pacifico” e interattivo tra costruito e elemento naturale inteso sia come costa, come dune, come pineta, come paesaggio agricolo.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

La nostra proposta ha voluto superare l’idea di mera organizzazione di una linea per poter individuare i punti dove questo percorso diventi profondo, alto e offra la possibilità di dialogo con i differenti paesaggi interni alla costa anche non direttamente adiacenti. Il nostro studio ha approfondito elementi, non unicamente di arredo urbano, che potessero essere ripetuti e organizzati all’interno di queste differenti situazioni sperimentando possibili reinterpretazioni di utilizzo nella ri-localizzazione degli stessi.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

L’intervento da noi proposto prevede una misurazione della costa che offra un ritmo a scala media ancora riferito al passo umano indicativamente di uno/due KM. L’introduzione di torri belvedere ha l’intenzione forte di riuscire a dare un riferimento visivo, localizzativo e simultaneamente quello di offrire una percezione più profonda e completa delle diversità territoriali. Parallelamente alla scelta dei punti “alti”, le torri, abbiamo pensato a “chioschi” che permettessero una scansione più minuta e offrissero la possibilità di offerte differenti. L’utilizzo di tali elementi parte dall’idea di poter ridefinire una situazione urbana nel suo dialogo con la costa attraverso la costruzione di uno spazio realmente pubblico dove il tessuto urbano potesse realmente rincontrare il mare.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati

Nella complessità delle differenti situazioni è parso necessario l’introduzione di elementi riproducibili che avessero un carattere architettonico e urbano e che potessero, nella loro organizzazione, disegnare uno spazio compiuto, definito senza prevedere una riorganizzazione eccessivamente invasiva e radicale dello spazio urbano che esulerebbe dai temi proposti dal presente concorso. Accanto a questi la proposta ha approfondito sistemi di sedute compiute, studiate ad hoc come momenti, piccole isole che favoriscano la socialità e la vita all’aperto e che vengono anch’esse riproposte nelle differenti situazioni paesaggistiche. Di qui la scelta di affrontare la riorganizzazione della fascia costiera attraverso l’introduzione di una pavimentazione semplice, modulare, sostanzialmente economica che potesse facilmente essere posata su situazioni differenti. Attraverso questo elemento è stato possibile garantire fruibilità e continuità permettendo uno studio più approfondito e “raffinato” di elementi, fortemente riconoscibili che possano ripetersi nelle differenti situazioni. La fascia costiera è comunque sempre servita da una direttrice a grande scorrimento; non appare perciò necessario riproporre ovunque la stessa continuità di percorsi automobilistici lungo la fascia “retrodunale” . L’idea è stata infatti quella di rendere fruibile al passaggio dei pedoni e delle bici tutta la fascia senza compromettere il suo forte carattere naturale dove presente. Il traffico automobilistico potrà avvicinarsi alla spiaggia solo in punti selezionati e serviti da appositi parcheggi.

Valeria Di Vicino, Matteo Fraschini, Camilla Fasoli, Elisa Riviera, Fiorella Medina — Riqualificazione urbana dei Lidi Ravennati


"Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella - Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano

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SLOWAYS: non mera suggestione immaginifica ma evidente opportunità di sviluppo del territorio … SLOWays – circolazione dolce – non rappresenta uno slogan di Concorso, ma un progetto cantierabile che inneggia alla sostenibilità dei percorsi, che ripensa tratti strategici del territorio e li riscopre per come in origine erano stati immaginati… lenti, dolci, nascosti e al tempo stesso dinamici, funzionali e dischiusi di un tratto sulla Natura. Il masterplan di progetto si compone di gesti coordinati alla scala urbanistica, e declinati alla scala architettonica, tesi a (ri)generare percorsi turistico-ricreativi, adagiati su corridoi naturali esistenti, quali veri e propri itinerari panoramici, storici, sportivi ed ambientali, ospitanti vettori di trasporto zero emission singoli (feet e bike) e collettivi o a chiamata (car sharing, bus shuttle, ecc.) in sostituzione di vettori tradizionali (auto, moto, bus), troppo gravanti sotto il profilo ambientale (acustico, atmosferico e fisico) per il territorio di San Nicola Arcella. Allestimento Poli intermodali- Località I Pozzi- Località Campo Sportivo Il lotto di intervento circoscritto, valutato funzionale e autonomo ai fini del computo dei costi, contempla la realizzazione del Polo Intermodale in località I Pozzi, a ridosso del centro urbano consolidato, e di una porzione del Polo Intermodale in prossimità del campo sportivo. I suddetti poli intercettano l’utenza proveniente dallo svincolo Sud della SS18, a sottolineare la volontà di sottrarre la più parte del traffico veicolare che insiste sull’asse centro abitato-marina, e orientano i flussi dei viaggiatori verso direttrici a percorrenza modale sostenibile all’interno di una maglia costruita per condurre alle discese sul lungomare e presso la porta di accesso alla Greenway in zona Porto Vecchio. Di fatto, l’ubicazione strategica di un polo intermodale di primo livello (parcheggio di sosta dei vettori tradizionali in prossimità dei nodi di viabilità principale urbana ed extraurbana) a ridosso del Centro Storico, oltre a consentire un rapido scambio di vettore di trasporto (in favore di un vettore 0emission), suggerisce una percorrenza del Centro Storico, apparentemente occasionale, che diversamente resterebbe by-passato/ignorato.

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Greenway

Riqualificazione Porta di Accesso al sistema della Greenway lungo le ferrovie dismesse Gli interventi previsti attengono al recupero e valorizzazione del tracciato ferroviario abbandonato attraverso la creazione di “vie verdi”, percorsi dedicati ad una circolare “dolce” e non motorizzata, in grado di connettere la popolazione con il Centro Storico e la zona a mare in modo sicuro ed a zero impatto ambientale. La Porta di Accesso al sistema in zona Porto Vecchio, oggi ostruita dalla presenza di un cancello per ragioni di sicurezza, viene riqualificata in modo esteso in tutta l’area antistante in termini di pavimentazione, segnaletica, illuminazione ed arredo urbano per segnare in modo identitario l’inizio di un itinerario di viaggio rinnovato, e ritrovato, in condizioni di piacevolezza empatica con l’ambiente. L’area, dotata di un angolo visuale unico, sottolineato dalla realizzazione un terrazzo panoramico, viene trattata esaltando la sua funzione di polo di intermodalità, preservando la disponibilità (riassettata) dei parcheggi privati, ed indirizzando verso la discesa al mare a piedi o verso la Greenway (bike, shuttle bus, ecc.), mediante un segno connettore materico espresso sulla pavimentazione con il tema del tavolato in legno.

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Greenway

Greenway L’idea di Concorso di mobilità sostenibile, e quindi maggiore vivibilità degli spazi urbani, accoglie tale vision rimanendo fortemente ancorata alla tutela del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico esistente mediante un’unica regia di riqualificazione e ripristino delle componenti naturali e artificiali di pregio. In questa ottica si legge la riconversione della vecchia Stazione FFSS e delle linee ferroviarie dismesse, che da strutture superstiti e vecchi sedimi inerbiti, mutano in nuovi collettori e distributori di servizi ed itinerari Greenway; un sistema sinottico e circuitale di riorganizzazione della circolazione e dei vettori modali di trasporto su infrastrutture esistenti (comprese quelle sentieristiche e Lungomare) corrobora la riduzione degli impatti ambientali generati dal carico turistico stagionale in termini di emissioni inquinanti (sonore, in atmosfera, ecc.).

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SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Rifunzionalizzazione area ex Stazione L’eccezionale area di progetto ha suggerito un edificio “topografico”, in dialogo formale con le scabre pareti rocciose circostanti. L’assonanza, infatti, ricorre limpida: le molteplici facce del prisma architettonico si relazionano con la conformazione dei rilievi presenti, il volume colloquia con le montagne circostanti creando una sequenza di “scenari“ interni ed esterni diversi a seconda del punto di vista da cui lo si guarda. L’architettura dichiara, come in una narrazione, un’oggettività materica, allude alle torri d’avvistamento presenti sul territorio di San Nicola Arcella, diventa landmark, segno riconoscibile anche dal mare, in particolar modo nelle ore notturne, quando la superficie bianca traslucente dell’involucro viene retroilluminata. L’edificio è stato ripensato nelle sue caratteristiche funzionali e tipologiche per assicurare la riconversione in spazio multifunzione e per favorire l’interscambio tra le diverse modalità di trasporto.

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Realizzazione Nuovo Lungomare La suggestione del nuovo lungomare, inteso come seafront, waterfront, promenade, …, comunque sia terminale estremo del progetto di mobilità sostenibile di San Nicola Arcella, è caratterizzato da un impianto morfologico attrezzato per l’accesso al sistema spiaggia. Siglato da lente sinusoidi (SLOWays) differenziate per colore, espediente organico alla definizione dei limiti della percorrenza veicolare, ciclabile e pedonale, il lungomare è scandito da dune artificiali (in luogo delle originarie dune mobili) e palizzate che si adagiano sulla spiaggia rafforzando le funzioni di riparo dai venti salsi e dall’azione abrasiva della sabbia, funzioni ad oggi espresse dal muretto in cemento che viene inglobato a tratti divenendo una formidabile barriera naturale ai moti ondosi straordinari del mare.

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SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Area Watching Il recupero (es. Percorso dal Belvedere all’area ex. Stazione FF.SS.) ed il ridisegno di punti di sosta e di affaccio (es. tra le uscite delle gallerie dismesse), completano i nuovi paesaggi, attraverso la definizione della pavimentazione in legno e pietrisco stabilizzato, dell’illuminazione a LED, di sedute watching ed attraverso la creazione di giardini tematici con piantumazione di essenze autoctone secondo la classificazione di Mayr-Pavari per la zona fitoclimatica del Lauretum. L’area di sosta denominata Le Logge in progetto SLOWays, ubicata all’aperto tra le due gallerie “Casaletto” e “Torre Dino”, diviene un polo intermodale importante per la discesa a mare verso la Baia azzurra, ma diviene altresì una marcatura della forte intervisibilità verso i promontori culturali del percorso Greenway; la ritrovata sistemazione dei dislivelli riprogettati per fasce aromatiche ed attrezzature collettive, si caratterizza per sedute in legno, un po’ intimiste nella cintura più alta, che regalano momenti di estrema suggestione del contesto naturale; scendendo verso il mare gli slarghi si animano mediante l’allestimento di aree con piscine e altri complementari alle funzioni balneari (piscine, miniclub, lounge, …), che sostengono una variazione dell’impresa turistica rivolta alle famiglie ed alle fasce più giovani.

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SLOWAYS Allestimento Poli intermodali

Itinerari di viaggio A seguito di un’attenta mappatura della sentieristica esistente, con una riflessione sui nuovi percorsi di raccordo, le suddette direttrici si snodano all’interno della cosiddetta la Grand Corniche in cui è stata prevista la realizzazione di una pista ciclabile, in sede propria, che, oltre a servire trasversalmente il centro urbano di San Nicola Arcella, collega i nuovi parcheggi previsti in località“Torre Dino”, “Campo Sportivo” e “I Pozzi”. In quest’ottica il progetto prevede la possibilità del recupero della monorotaia, esistente nel complesso “I Gabbiani”, e ne prevede una nuova di collegamento tra i villaggi del Bridge e Mediterranea con la spiaggia dell’Arcomagno.

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Lungomare

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SLOWAYS Riqualificazione Porta di accesso al sistema della Greenway

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Lungomare

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Lungomare

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Lungomare

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Area watching

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Area watching

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Area watching

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Itinerari di viaggio

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Itinerari di viaggio

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Itinerari di viaggio

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Itinerari di viaggio

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS TAVOLA 1

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS TAVOLA 2

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS TAVOLA 3

Gianpiero Lepreti, Gianfranco Malara, Adriana Ciaccio, Francesco Carlo Valentini, Andrea Malara , Anna Ida Pisani, Pamela Camposano — "Mobilità sostenibile, sicurezza, vivibilità degli spazi urbani". San Nicola Arcella

SLOWAYS Rifunzionalizzazione area ex-Stazione

Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como - Emilio Caravatti, sergio fumagalli

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METODOLOGIA PROCESSUALE: LOGICHE DI INTERVENTO E STRATEGIE La proposta è finalizzata alla più concreta realizzabilità, fondata sulle ipotesi del Bando, sulle premesse economiche poste e su un delicato inserimento ambientale. Su queste prerogative il progetto sceglie di concentrare il proprio intervento in termini generali rispettando alcune premesse; LOGICHE DI SINTESI: si tratta di un lavoro per sottrazione all’interno di una vasta area del centro storico della città di Como, che necessita come prerogativa, di delimitare, circoscrivere e definire l’ambito di progetto. Per arrivare a porre le prime basi per una effettiva realizzabilità dell’opera vengono rispettati parametricamente i rapporti tra superfici di intervento e budget di spesa. LOGICHE DI INSERIMENTO: L’area assegnata, caratterizzata dalla sovrapposizione di frammenti urbani storici molto significativi, consente di raggiungere gli obiettivi posti dal bando affrontando una serie di temi architettonici che riguardano la natura di un luogo centrale che si pone in relazione agli elementi fisici che contribuiscono a definirlo ed alle aree circostanti esterne, costruite e naturali, che ad esso si relazionano. CONSAPEVOLEZZA DELLE POTENZIALITÀ: di un contesto sia esistente/evidente sia da riscoprire. Tracce latenti e stratificazioni: sotto pochi centimetri si celano memorie e testimonianze di storia e identità. PONDERATA VERIFICA DELL’ESISTENTE: materiali e interventi già realizzati nel recente passato, vengono riutilizzati come risorsa grammaticale sulla quale appoggiare nuovi brani caratterizzati da pochi e preziosi segni contemporanei. IL CARATTERE DELLA CITTÀ: la pretesa è di confrontarsi non su un piano di spettacolarizzazione, apparenza, ostentazione, eccesso, ma di privilegiare un approccio che faccia della misura il segno principale, riferito al carattere che riteniamo più prossimo alla città di Como. Un carattere non appariscente, spesso dalle tinte grigie, sobrio. Ne risulterà un progetto puntuale, con radici più profonde e, si potrebbe osare, appropriato.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

Piazza Grimoldi, Edificio della Banca

UNA LETTURA DEL LUOGO / LA RICERCA DI UNA VOCAZIONE L’ambito di riqualificazione oggetto del concorso si inserisce all’interno della città storica, collocato ai confini delle “tre città” che caratterizzano la città di Como: la città del turismo internazionale attratto dal lago e dai siti storici, la città attraente, di forte appetibilità storico-commerciale, e la città che permane, abitata tutti i giorni dai cittadini. Un sistema urbano quello comasco, altamente connotato e riconosciuto; un palinsesto solo all’apparenza omogeneo e regolare. Sfondo della vita quotidiana ma percorso da pubblici diversi, vive di un delicato equilibrio tra lento vissuto e fugace appropriazione, in un rapporto complesso tra spazio architettonico e comportamenti umani. La proposta progettuale mira ad interpretare queste condizioni all’interno di una nuova sensibilità“ambientale”, capace di cogliere nuove connessioni tra cose conosciute e cose amate. Essa individua e valorizza una serie di contesti per ciascuna area cruciali: luoghi dal carattere quotidiano dove incontrarsi e sostare, e spazi più istituzionalizzati e rappresentativi, dove passeggiare e contemplare. Nasce così dalla duplicità degli ambiti in concorso, un progetto caratterizzato da una forte dualità, che fa di questa apparente contrapposizione una risorsa ed un chiave di lettura della differente vocazione dei luoghi. Duali sono la natura dei due ambiti, disposti uno all’interno del sistema urbano e l’altro in un punto di bordo. Duale il ruolo e la presenza dell’Arcivescovado nel rivelare aspetti e caratteri di ciascuna area. La propria relazione con questa presenza storica è, in un certo qual modo portatrice, di segni, significati e caratteri fondativi del progetto. La dualità ci è apparsa dunque una circostanza profondamente insita, sia fisicamente, sia idealmente, nella natura della trasformazione che il progetto affronta. Duale è la natura delle funzioni da inserire, in quanto luogo in cui si espletano principalmente due attività contraddittorie. Per piazza Roma il coesistere della vita quotidiana del borgo/quartiere, con il veloce scarico e carico di turisti, o piuttosto per piazza Grimoldi lo svagato passeggio su via Plinio e la necessità di un luogo di stare, raccolto ed intimo a breve distanza.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

Piazza Grimoldi, planimetria e dettaglio della pavimentazione

LOTTO 1 PIAZZA GRIMOLDI Il delicato ambito di piazza Grimoldi, fonda la sua natura nella stretta relazione tra la presenza in città dell’arcivescovado e gli edifici di culto ad esso connessi. Il lungo spazio, generato dalla demolizioni intercorse lungo i secoli, risente con evidenza delle polarità del duomo e della casa vescovile. La loro forte attrazione consente di leggere l’attuale sagrato della chiesa di San Giacomo, come elemento ambivalente appartenente ai due differenti sistemi. Da un lato il duomo con la sua piazza ed il broletto, e dall’altro l’ambito prospiciente alla casa del vescovo, allungato verso la cattedrale.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

Parterre di Ombra

Ne risulta una duplice lettura, che si traduce nella necessità di caratterizzare un nuovo luogo urbano e che risenta dei richiami della storia. Intimo ed interno. Un luogo calmo, di sosta e di attesa per entrambi. Un misurato soggiorno dove sostare piacevolmente. Il dipinto di Antonello da Messina, “San Girolamo nello studio” (1474), ne riproduce con esattezza la vocazione. Un interno urbano, racchiuso da quinte, luogo familiare ed aulico al tempo stesso. La stanza del vescovo.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

L’azione di costruire uno spazio pubblico contemporaneo che sappia valorizzare centralità e straordinaria collocazione storico–ambientale si esplica mediante un progetto rigoroso e semplice. Nell’intenzione di riequilibrare tracce latenti di un evidente passato di relazioni, si disegna un piccolo prezioso tappeto pedonale che misura circa 30*30 metri, degna soluzione formale per un salotto urbano, punto di contatto tra città storica, turismo e vita comune, abbastanza grande per accogliere eventi culturali e civici della città, e capace di rivalutare la chiesa di S.Giacomo di cui riprende la originaria giacitura, quasi a valorizzare anche i momenti aggregativi che coincidono con le azioni quotidiane dell’ingresso e della uscita dalle funzioni religiose.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

dettaglio seduta

La costruzione di una quinta architettonica ne protegge lo spazio altrimenti assolato e lo pone al riparo dal traffico turistico-commerciale della piazza del duomo e di via Plinio cercando in questo modo di ricucire un margine, storicamente costruito, filtrandone una relazione visiva diretta. Questo nuovo diaframma riconnota il Broletto nel suo valore di soglia, elemento di passaggio dall’esterno della città al suo interno.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

LOTTO 2 PIAZZA ROMA Luogo chiave, per una interpretazione di senso della storia dell’area, è la conformazione del palazzo dell’arcivescovado. L’attenta lettura storica ma anche morfologica dell’edificio, consente di richiamare le vocazioni dei luoghi di progetto. Piazza Roma lega fortemente il proprio carattere a questo tema. Ambito di bordo, probabilmente sui limiti delle antiche fortificazioni, risente di questa “esternità” al sistema urbano. Il giardino del vescovo, esplicita con chiarezza questa necessità di sguardo sul fuori, verso la natura rappresentata dalle pendici di Brunate. Proprio da qui si coglie il senso latente di questa parte di città, una storia che pensiamo possa proseguire in continuità con le sue radici, tra bordo e borgo.La proposta evidenzia i caratteri latenti dell’area, alla ricerca di una logica urbana che ne valorizzi la collocazione e ne testimoni l’identità. Il valore di bordo degli elementi preesistenti (area verde, ex chiesa parrocchiale, borgo storico) viene evidenziato e scelto dal progetto come elemento fondante la proposta. Si privilegia l’uso pedonale degli spazi ricercando occasioni per costruire ambiti dedicati all’uso esclusivo dei pedoni, confinando la sosta dei residenti, in spazi ben delimitati ed il più possibile defilati dagli spazi pedonali. Il progetto qui ricuce un brano di quartiere residenziale, dal sapore di borgo abitato, alla scala della residenza e della piccola attività, si modula con il definire una pavimentazione scavata che lega e connette la quinta edificata caratterizzata da singoli episodi, e che consente occupazioni di suolo pubblico sia permanenti sia temporanee a favore di attività commerciali e luoghi di stare. Il tema è la vita comune, quotidiana, il cane al guinzaglio, la spesa e il parcheggio di tutti i giorni della propria automobile. Al contempo l’area richiede in una sua fase di transizione, di rispondere alla richiesta di stallo per i pullman turistici. Il visitatore americano, il turista giapponese, legati alla politica del mordi e fuggi, del poco tempo, del consumo indifferente.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

DOPPIA VITA ALL’AREA: Il nuovo spazio pedonale è costituito da un invaso regolare alberato a fondo naturale che mantiene e valorizza le alberature esistenti con aggiunta di nuovi alberi (tigli) Il parterre ombreggiato, accoglie diversi possibili modalità d’uso. Uno stare temporaneo come quello del turista, che necessita di una sosta prima di riprendere il viaggio o di radunarsi davanti ad una guida saranno accolti da sedute e punto informativo. Allo stesso modo, in tempi e modalità diverse, la vita dei residenti punteggerà di presenze con le azioni quotidiane; la lettura all’ombra, il gioco dei bambini o il chiacchiericcio di vicinato. Viene collocato ad una quota più bassa con una pavimentazione naturale (ghiaietto) e gradoni in pietra al perimetro che favoriscono lo stare quotidiano; sul lato più protetto un deck in legno la cui misura consente l’attrezzaggio con chioschi per i mercatini settimanali.

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

Emilio Caravatti, sergio fumagalli — Riqualificazione di Piazza Grimoldi - via Pretorio/Piazza Roma. Como

Sek-I Campus ENGEO - bär stadelmann stöcker

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Erläuterungsbericht
Das Entwurfskonzept basiert auf einer Neuordnung des Schulareals durch Setzung von zwei Baukörpern. Es entstehen zwei räumliche Mitten, ein Campus für Gymnasium und Berufsschule und der neue SEK-I-Campus. Bindeglied zwischen diesen beiden Bereichen bildet das stark frequentierte Gemeinschafthaus welches die Mensen für beide Schulen, den Ganztags- und Musikbereich sowie die Aula des SEK-I-Campus beinhaltet. Der zweite Baukörper ist das ruhigere Schulhaus in dem sich die Jahrgangscluster, Fachräume, Verwaltung und Lehrerbereich befinden. Zusammen mit der bestehenden Hauptschule bildet letzterer durch seine an den Bestand angelehnte, versetzte Form ein neues Gesamtensemble mit gemeinsamer Identität für den neuen Schultypus. Dieser gruppiert sich zusammen mit der Sporthalle Birkenweg und dem Gemeinschaftsgebäude um die große Pausenfläche des SEK-I-Campus welche vom Verkehr des Birkenwegs abgeschirmt ist.

bär stadelmann stöcker — Sek-I Campus ENGEO

Der Maßstab der Neubauten lehnt sich an den Bestand des Schulareals an und fügt sich dadurch in diese eigene stadträumliche Landschaft. Dabei bleiben die Hauptachsen der Schülerströme erhalten. Von Ost nach West gelangen die Schüler des Gymnasiums und der Berufsschule durch Baumreihen von der Pausenfläche des SEK-I-Campus abgetrennt, zu ihren Häusern. Die Schüler der Grundschule werden, durch die Fahrradstellplätze vom SEK-I-Campus getrennt, von Süd nach Nord zu ihrer Schule geleitet.

bär stadelmann stöcker — Sek-I Campus ENGEO

Die innere Gliederung der Neubauten setzt das Prinzip der gemeinsamen Campusmitte fort. Das Schulhaus öffnet sich großzügig zur Pausenfläche und zur bestehenden Hauptschule. Vom Haupteingang gelangen die Schüler in die Schnittstelle der beiden Gebäudeteile, welche als Kommunikationsort und Treffpunkt dient und über eine große Freitreppe die unterschiedlichen Funktionsbereiche erschließt. Diese gruppieren sich u-förmig um eine natürlich belichtete Mitte, welche die Aufenthaltsqualität der aufgeweiteten Flurzone erhöht und durch Einblicke in die verglasten Galerien der anderen Geschosse die Orientierung erleichtert. Verwaltung und Fachklassen befinden sich im Erdgeschoss, darüber sind die Jahrgänge als eigene räumliche Einheiten angeordnet. In zentraler Lage befinden sich die Lehrer.

bär stadelmann stöcker — Sek-I Campus ENGEO

Das Gemeinschaftshaus öffnet sich großzügig zu SEK-I-Campus sowie zu Gymnasium und Berufsschule. Nach Osten und Norden begrenzen Musik- und Ganztagesräume das Zentrum des Gebäudes, bestehend aus den beiden Mensas und der Aula welche flexibel zusammenschaltbar sind und eine größere Raumhöhe aufweisen. Dies ermöglicht seitliche Oberlichter zur Belichtung. Die Küche mit Ausgabe liegt im Süden zur einfachen Anlieferung. Im Veranstaltungsfall ist sie teilbar.

Die städtebauliche Neuordnung eröffnet die Chance, bisher isolierte Außenbereiche mit einem übergeordneten und zusammenführenden Gestaltungskonzept zu fassen. Das daraus entstehende, großzügige Raumkontinuum wird durch Inseln rhythmisch gegliedert. Sie bilden einen durchgängig formalen Rahmen, in dem jedoch unterschiedliche Qualitäten anzutreffen sind. Neben Ruheinseln im Grün werden Spiel- und Rückzugsinseln oder auch Plattformen angeboten, die sich für Veranstaltungen im Freien eignen. Dieser abwechslungsreiche Freiraum eignet sich für den Pausenbetrieb als auch für außerschulische Freizeitnutzungen

Da die Neubauten nicht direkt an Bestandsgebäude anschließen und die Wegeverbindungen auf dem Areal erhalten bleiben ist eine problemlose Errichtung bei laufendem Betrieb möglich. Die Baustellenzu- und -abfahrt für das Schulhaus erfolgt vom Birkenweg, die des Gemeinschaftshauses über die Tetjüs-Tügel-Straße. Die Baustelleneinrichtung kann durch ausreichende Pufferzonen um die Gebäude auf dem Grundstück erfolgen ohne die Schülerströme zu behindern.

Energieeinsparung und Nachhaltigkeit

Materialität und Fassade
Eine hochgedämmte massive Fassadenkonstruktion mit optimiertem Fensteranteil und einem hochwirksamen Sonnenschutz sind neben einem guten A/V-Verhältnis Grundvoraussetzungen für das Erreichen des „Energie-Plus-Haus-Standards“. Es sollen Baustoffe zum Einsatz kommen, die als ökologisch gelten. Alle statisch erforderlichen Bauteile wie Geschossdecken, Stützen und tragende Wände werden in Stahlbeton vorgeschlagen. Um die gemeinschaftlich benutzten Räume nach Außen abzubilden, schlagen wir für die Erdgeschosse der beiden Häuser eine einheitliche Fassade aus rotem Klinker vor. Die darüber liegenden Geschosse werden durch eine weiße Schlämmung des Klinkers optisch abgesetzt. Bei den Fenstern handelt es sich um wartungsarme Aluminiumfenster mit 3-fach- Verglasung und Wärmeschutzglas. Der außenliegende Sonnenschutz ermöglicht durch seine Tageslichtlenkfunktion blendfreies Arbeiten und auch bei geschlossenem Zustand eine Reduzierung des Kunstlichtbedarfs, der automatisch gesteuert wird. Im Innenraum kommen an Orten des Verweilens und der Kommunikation Holzoberflächen zum Einsatz.

Nachhaltigkeit im Entwurf
Auf Grund des angestrebten „Energie-Plus-Haus-Standards“ werden die beiden Häuser möglichst kompakt ausgebildet und über die Außenfassaden und einen innenliegenden Patio natürlich belichtet. Für alle Klassenräume werden offene Akustikdecken aus weißen Holzlamellen vorgeschlagen. Durch die Möglichkeit der manuellen Fensterlüftung und durch den steuerbaren Sonnenschutz werden die Schüler aktiv am Klimaschutz beteiligt.

Energiekonzept
Die Auslobung verlangt hinsichtlich des Gebäudeenergieverbrauchs als Zielvorgabe den „Energie-Plus-Haus-Standard“. Dieser wird durch den Einsatz regenerativer Energien erreicht. So erfolgt die Wärmeerzeugung im Wesentlichen durch Geothermie, ergänzt durch Solarthermie auf den Flachdächern. Letztere ermöglichen darüber hinaus den flächendeckenden Einsatz von Photovoltaikelementen. Neben einer Energiespeicherung wird der dort erzeugte Strom vorrangig zum Betrieb elektrischer Anlagen und der Beleuchtung genutzt.

Lüftungskonzept
Die Qualität aus klimatechnischer Sicht sowie die durch freie Lüftung erzeugte Raumluftqualität sollen gegeben sein. Deshalb sind alle Aufenthaltsräume mit kontrollierter Fensterlüftung ausgestattet, aber auch manuell zu lüften. Die Lichthöfe mit Oberlichtern ermöglichen eine Durchströmung des Klassenraums und der Flurzone. Durch diese Querlüftung wird im Sommer auch die freie Nachtauskühlung gewährleistet. Für die naturwissenschaftlichen Fachräume, Küche, Aula und Mensen wird auf Grund der erhöhten Anforderungen eine mechanische Be- und Entlüftung mit Wärmerückgewinnung vorgeschlagen.

Regenwassernutzung
Zur Verwendung des Regenwassers werden Dächer und versiegelte Flächen genutzt und deren Wasser in einer Zisterne gespeichert. Hieraus wird es für die Toilettenanlagen und ggf. für die Gartenbewässerung entnommen.

Elektrotechnik/Gebäudeautomation
Es werden grundsätzlich direkte, hocheffiziente Leuchten und Leuchtmittel eingesetzt. Die Beleuchtung der Gebäude wird in den übergeordneten Bereichen mit Lichtsteuersystemen ausgestattet, die durch zeit-, präsenz- und tageslichtabhängige Steuerung energieoptimierend wirken, ohne den Nutzerkomfort zu reduzieren. In den öffentlichen Bereichen wird eine umfassende WLAN-Struktur aufgebaut. Sämtliche Energie-Systeme werden durch eine zentrale Leittechnik logisch miteinander verknüpft.

urban furniture design - Gianluca Pelizzi

CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO - Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo

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Un nuovo ambiente urbano. E’ un progetto che parte dal principio di ricreare una piazza unica e unitaria, assumendola come risorsa e valore per ridare forma ed immagine al centro della città di Taglio di Po. Un progetto urbano che si fonda sul riconoscimento che gli spazi aperti sono luoghi di sosta e di incontro, di riconciliazione, luoghi in cui si fa comunità, in cui il verde e la memoria sono un patrimonio di identità ma anche di gioia e di piacere. Ai fini di realizzare una proposta progettuale che rispondesse sia ai requisiti tecnici che a quelli sociali in modo coerente ed omogeneo, è stata svolta una prima fase di analisi dell’area interessata consistente in: sopralluoghi in fasce orarie diverse; sondaggio ai residenti (e non residenti) frequentatori della piazza e agli esercenti luogo il suo perimetro; esame della viabilità; visione di foto storiche. L’immagine emersa dall’elaborazione e dalla sovrapposizione di tali studi è quella di uno spazio tripartito. L’antica identità di piazza – intesa come spazio unico, ampio e rappresentativo del centro urbano, è mutata negli anni in uno spazio disegnato dalle automobili, in cui piazza Venezia appare come una piazza nella piazza; il municipio ha perso il suo spazio rappresentativo antistante; Piazza IV novembre è un piazzale per le auto; e il sagrato della chiesa è isolato rispetto alle altre funzioni pubbliche.

Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO

Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo_ Concorso di idee Taglio di Po (Rovigo)

Tenendo presente il fatto che oggi è sempre più difficile rinunciare all’utilizzo dell’automobile, e quindi sarebbe inopportuno pensare ad uno spazio completamente pedonale, si è ricercata una soluzione che potesse ripristinare l’identità antica della piazza coniugandola alle esigenze di mobilità e accessibilità odierne. Viene quindi proposta una nuova viabilità che garantisce l’accesso e l’attraversamento della piazza solamente in alcuni punti, su modello dei “woonerf” olandesi: uno spazio condiviso da auto e pedoni dove questi ultimi hanno la supremazia. L’attuale sedime stradale che lambisce l’area dei giardini (lato “circolo ACLI”) e il suo marciapiede vengono ricostruiti in un’unica pavimentazione portandola a livello dei giardini in modo da allargare l’estensione della piazza fino a ridosso degli edifici; la pavimentazione garantisce la continuità. La strada fa ora parte del “sistema piazza”. La velocità di transito è di 20 km/h.

Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO

Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo

Traffico lento significa città vivaci: “Se la velocità di movimento è ridotta da 60 a 6 chilometri orari, il numero delle persone presenti sulla strada sembrerà aumentare di dieci volte, perchè ciascun individuo resterà in un dato campo visivo per un periodo di tempo dieci volte più lungo. Quando tutta la circolazione è lenta c’è più vita nelle strade e nelle piazze, al contrario di quanto si verifica nelle città fatte per le automobili, dove il traffico veloce riduce automaticamente il grado di attività.” da “Vita in città, spazio urbano e relazioni sociali” di Jan Gehl. Al fine di percepire la piazza come uno spazio unitario gli elementi esistenti vengono integrati tramite la nuova pavimentazione (sempre in acciottolato di porfido stessa colorazione) e l’annullamento del dislivelli mantenendo comunque le caratteristiche che li contraddistinguono tra loro. In definitiva gli elementi caratterizzanti la piazza sono:
  • l’area antistante la chiesa
  • i giardini
  • l’area antistante il municipio
  • il parcheggio

- Illuminazione: è previsto il mantenimento dell’illuminazione esistente con l’implementazione di paletti bassi illuminanti i percorsi principali e faretti orientabili per l’illuminazione dal basso delle chiome dei pini con lo scopo di enfatizzare l’effetto scenografico della piazza-giardino. - vegetazione: tutte le alberature esistenti vengono mantenute, fatto salvo i piccoli arbusti nell’area dei giardini. La vegetazione aggiunta (siepi basse davanti al municipio e siepi di rampicanti nei giardini) consiste in specie adatte all’utilizzo urbano dunque a bassa manutenzione e con un’alta rusticità per resistere a condizioni di stress. - pavimentazione: i materiali inerti sono per la maggior parte drenanti (acciottolato di porfido e Biostrasse) in modo da aumentare l’infiltrazione in falda dell’acqua piovana e diminuire il rischio di allagamenti, ora frequenti in tutta l’area in esame. - arredo urbano: come richiesto dagli utenti intervistati, oltre all’utilizzo di panchine più comode e nuovi cestini, è stata prevista la dotazione di fontanelle d’acqua potabile. Nelle aree ospitanti il mercato sono stati preventivati dei totem per allacciamento alla rete idrica ed elettrica.

Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO

Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo

Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO

Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo

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Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo

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Tania Crepaldi, Juliette Louis, Andrea Maggiolo — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE CENTRALI DENOMINATE PIAZZA IV NOVEMBRE E PIAZZA VENEZIA. TAGLIO DI PO

Arch.Tania Crepaldi, Ing.Juliette Louis, Dott.Andrea Maggiolo

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